viernes, 23 de octubre de 2009

Los Ultimos días en Nepal

Nos quedamos en Pokhara unos días, esperando a que los nubarrones desaparecieran. Despues de unos 5 días decidimos marcharnos. Nuestra sorpresa llegó el día de nuestra marcha, aquel día el cielo se levanto azul, el mas azul que os podáis imaginar. Pero nuestro plan era ya el ir hacia Kathmandu y conocer otras cosas.
Pokhara es un sitio recomendable para quienes quieran hacer un trekking o bien para relajarse, descansar. Es un sitio donde uno puede evadirse de todo, puede comer buen steak en el New Everest Steak House ( 400gr de carne por 6€,..sin comentarios)...

Nuestra llegada a Kathmandu fue chocante,.. despues de haber estado desconectados de toda civilización, nos pareció llegar a una gran urbe,..otra vez ruido, gente que te persigue para venderte cualquier cosa,..
Visita a Kathmandu los primeros días y luego alquilamos una moto para conocer la Valle de Kathamandu:
Bhaktapur, Nagarkot,Dhulikhel,Panauti,Patan,Bodhnath,Swayambhunath..Hemos leido que es la mejor opción. Nos da mucha mas autonomia, aunque conducir por estas carreteras no es nada fácil.

Si me diesen a elegir entre estos sitios, sin duda: Nagarkot. Subes a unos 2000m de altura. Silencio, paz, soledad,aire fresco,.. mucho mas relajante que Pokhara. Uno puede llegar a aburrirse,..Lo mas impresionante del sitio: las vistas a las montañas, dicen que en un día sin nubes se puede llegar a ver el Everest,.. :( nosotros no lo vimos, por cierto.


En esta ocasión cabe puntualizar que los turistas pagan entrada en los sitios de interés turístico cuando los nepalís no. Eso quiere decir que para pasear por alguna Durbar Square, ya sea de Kathmandu, Patan o Bhaktapur, uno tiene que abrir la cartera. A veces es un importe simbólico, pero pagar 10Dolares para entrar en Bhaktapur, me parece un robo!!! Para hacer un simil, es como si a todos los turistas que pasean por Las Ramblas de Barcelona, pagasen una entrada mientras que los barceloneses pasaríamos tan tranquilos por enfrente la taquilla. Vergonzoso,...





miércoles, 21 de octubre de 2009

NEPAL

Da Siddharta a Kipling

Fino al 4 ottobre siamo stati a Lumbini. Possiamo dire di aver visitato il luogo natio di Buddha, niente di piú. Per il resto abbiamo dormito e mangiato....ma adesso ci aspetta un poco di avventura. In Nepal dicono che, nello scrivere il libro della giungla, Kipling si sia ispirato proprio ai luoghi dove ci dirigiamo. Dormiamo in un bungalow in riva al fiume Rapti; sull'altra sponda, di fronte a noi, si estendono i quasi 1.000 km quadrati del Chitwan National Park. Sappiamo che sará difficile vedere Baloo, Sher Khan, o Baghera (quest'ultima impossibile) ma molte persone, sia guide che turisti, ci confermano che é quasi assicurato l'imbattersi in un rinoceronte. Mi piacerebbe perché in Africa é l'unico grande mammifero che mi é sfuggito, magari qui...invece niente!! Densitá 1 ogni 2 km quadrati (sono circa 500) ed io ho girato, prima a piedi e dopo in groppa ad un elefante, per circa5-6 ore, evidentemente trovandomi sempre nel km quadrato sbagliato. Comunque sia l'esperienza é emozionante, specie quando vai a piedi e non sai se incontrerai una tigre, un rinoceronte, un orso. Consiglio a tutti un'esperienza del genere.

L'Himalaya, Il parapendio ed Erodoto

"If the Himalaya are the rooftop to the world, then Pokhara has prime position on its front porch", (Lonely Planet). Credo che questa sia la frase perfetta per descrivere il posto in cui siamo, anche se abbiamo impiegato 5 giorni per poterlo scoprire.
Appena arrivati a Pokhara si scatena il diluvio e ci rintaniamo in hotel, dopo un po usciamo ed andiamo in giro per negozi. Vediamo decine di cartoline che ritraggono un posto vagamente somigliante a quello dove siamo, ma con un contorno irriconoscibile: immagini di un cielo azzurro intenso, un tranquillo lago, le colline (qui le considerano colline fino ai 1.500-2.000mt) ed oltre queste l'Himalaya, esattamente l'Annapaurna Range. Alziamo gli occhi e non vediamo altro che nuvole e pioggia. Il paesino é tranquillo ed é un ottimo punto di partenza per fare trekking, cosa che non abbiamo fatto per meteorologia avversa!! Ma ci ritorneró, spero, per fare una buona camminata di almeno una settimana. Magari mi porteró papá.
I giorni passano ed il tempo migliora, ma le montagne piú alte del mondo restano perennemente dietro le nuvole, eppure sono li. Decidiamo di provare un po di brividi e l'ultimo pomeriggio prenotiamo in un'agenzia per fare del parapendio sopra Pokhara; se non possiamo vedere l'Annapurna, almeno faremo il nostro battesimo dell'aria. Ore 15.30, arrivati in cima alla collina, a Sarangkot (2.000mt), nervosi ed emozionati l'istruttore apre bocca: "the weather is turning bad", si torna giú...neanche questo possiamo fare...e cosí dalla prevista massiccia dose di adrenalina dovuta al parapendio mi ritrovo sotto le coperte leggendo Erodoto che mi parla di Ciro, Creso e degli eventi che protagonizzarono...cose dell'altro mondo!!! Sconsolati andiamo a dormire con un pizzico di insoddisfazione per non aver goduto della vista del tetto del mondo, domani mattina partiamo per Kathmandu. Ci svegliamo alle 5.30 e..neanche una nuvola...rapidamente scendiamo, prendiamo un taxi e ci facciamo portare in riva al lago da dove la vista, oltre ad essere spettacolare, é doppia perché le montagne si riflettono sulla sua superficie. Sembra incredibile che per tanti giorni non siamo riusciti a vedere nessuna delle cime di queste meravigliose ed enormi montagne. Saliamo sul bus appagati e ci sentiamo dei privilegiati.

Nepalí Easy Rider

Dopo il caos dell'India, il Nepal ci sembra un'oasi di pace. Poi arriviamo a Kathmandu e scopriamo che anche qui ci sono un traffico ed un inquinamento incredibili e che, come in India, decine di persone ti tartassano ad ogni metro per venderti qualcosa: dalle droghe ad una giornata di rafting. Passano 2 giorni in cui visitiamo Durbar Square, bella e caotica, ed altre parti della Old City, dopodicché decidiamo di affittare una moto e girare la valle attorno alla capitale. Non sono Jack Nicholson e non guido una Harley (solo una yamaha 125 di fabbricazione indiana) peró....che bellezza girare in moto fra le montagne e non dipendere piú dalle incerte, sgangherate e sovrafollate linee di bus locali. Una sensazione di libertá davvero piacevole. Il posto piú bello dove arriviamo si chiama Nagarkot, a 2.000mt, di fronte al Langtang Range, un'altra parte della catena dell'Himalaya. Viste incredibili dal letto, spostavo la tenda all'alba e mi ritrovavo davanti le montagne innevate, di un colore rosato che presto cambiava in giallo tenue e poi bianco. Dopo visitiamo altri piccoli centri ed antiche piazze imperiali. L'ultimo giorno ci dedichiamo ai templi buddhisti ed induisti in prossimitá o dentro la cittá. Immaginate una "trazzera"fangosa e piena di buche, pensate al traffico natalizio a Palermo (in questi giorni qui si celebra Diwali) e moltiplicatelo per 10, aggiungete al tutto un inquinamento che fa sembrare lo smog nebbia e, dulcis in fundo, il perenne suono di centinaia di claclson. Capirete perché dopo 8 ore in moto in mezzo a sto casino...mi sono chiuso in hotel per le 24 ore successive rimpiangendo Nagarkot.
Il Nepal mi é piaciuto molto, peccato solo che i turisti siano considerati dal governo esclusivamente como "cash cows". Il mio consiglio é di visitare questo accogliente paese peró lasciare all'ultimo posto, se resta tempo, la capitale.

lunes, 5 de octubre de 2009

Welcome Nepal

Primero de todo, discular la demora en la actualizacion del blog, pero la verdad es que las conexiones inetrnet son bastante lentas.

Estamos en Chitwan, ya en Nepal, pero antes, tengo que contaros nuestros ultimos dias en India.

Despues de estar en Pushkar, nos dirigimos hacia la capital del Rajhastan, Jaipur: nada especial, una ciudad mas de la India.

Desde Jaipur hasta Orcha y Kajuraho, donde el complejo de los Templos eroticos nos fascina. Vale la pena hacer un parada en este tranquilo lugar.

Nuestro proximo destino es Varanasi: donde temprano por la manana cogemos una pequena embarcacion para recorrer los ghats del rio Ganges. Me parece estar en un zoo: para los autoctonos es lo mas normal banarse en el rio, lavarse los dientes, la ropa, purificarse, rezar,.. pero para el foraneo es como estar en un teatro donde ves solo espectaculo. Bastante triste, en mi opinion.

Nos preparamos para el largo viaje antes de llegar a la frontera con Nepal, es un autobus nocturno de unas 8hrs, pero como siempre en la India, se le tiene que sumar un par mas.

Los tramites en la frontera son rapidos, asi que nos encontramos en Nepal en un abrir y cerrar de ojos.

Pensabamos estar mas fresquitos, pero de momento la humedad es la misma.

Nuestra primera parada en Nepal es Lumbini, un sitio relajante, donde tuvo lugar el nacimiento de Buda, asi que esta lleno de Templos y sitios de culto budistas.

Lo mejor es alquilarse una bcicleta para recorrer la zona, pero evitar las horas de sol...

En estos momentos estamos en Chitwan, un parque Nacional de Nepal con frontera con la India. Dicen de haber rinos y tigres pero nosotros no hemos estado afortunados en verlos, asi que nos haremos la idea.

En breve direccion a Pokara, inicio de muchos de los trekings hacia Annapurna, pero creo que nosotros haremos algo mas lighj,.. seguro

Pronto actualizacion de fotos de los ultimos lugares donde hemos estado, como hemos dicho antes, la conexion es muy lenta y no podemos descargar picasa en los ordenadores, sorry

sábado, 3 de octubre de 2009

ARRIVEDERCI INDIA…BUONGIORNO NEPAL!!!

Ebbene si, ecco la seconda tappa del lungo (almeno sulla carta) cammino che porta…non so bene dove, ma lo scopriró strada facendo...almeno spero!! Venti giorni circa in Nepal, partendo da Lumbini, luogo natio di Siddharta Gautama...Buddha. Ma mica siamo qui per quello (cu si nni futti), siamo qui solo perché un lungo tragitto (10 ore) in un bus che sembra stesse insieme solo per le preghiere degli occupanti, ci ha portati al confine col Nepal e Lumbini si trova solo a 20 km, contro i 180 di Pokhara, per esempio. Non avremmo resistito ad altre 7 ore di viaggio. Resteremo qui fino a dopodomani mattina e dopo ci sposteremo in un posto che sembra valga la pena visitare: il Chitwan National Park. Fra qualche giorno i dettagli.
Intanto devo raccontare di Khajuraho e di Varanasi, luoghi famosi per motivi diversi; l’una per i templi con bassorilievi e sculture erotiche (per non dire pornografiche), l’altra per il fiume sacro, il Gange, che la attraversa e che qui riceve due affluenti (uno é l’Asi, l’altro...google it!!). I templi di Khajuraho sono davvero belli, particolari e molto curiosi. Non si sa bene come mai dei luoghi di culto ospitassero delle scene di sesso esplicito (anche con animali!!), ne quale fosse la loro finalitá. Comunque sia affascinante.
Sempre tanto caldo, tante ore di bus per arrivare (avarie incluse, nel bel mezzo del nulla e con l’autista a ripetere ancora dopo 30 min: no problem, 5 minutes...) e poche ore di sonno nel treno che ci ha portati fino a Varanasi. Abbiamo incontrato un po di persone con cui ci siamo uniti per un paio di giorni, seppur saltuariamente: un gruppo di catalani di La Palma (accanto a Molins!!), un ragazzo belga un po strano ma che ci ha fatto simpatia perché ci ha ricordato il nostro amico Niktus, e poi qualche altro.
Varanasi...massacrati dai vari venditori, autisti di rickshaw, bambini, presunti santoni, receptionist...tutti ad offrire servizi imperdibili, i migliori sul mercato...ma che palle!!! Asfissiati per le 48 ore che siamo rimasti li. Comunque sia la visita vale la pena per la gita in barca che si fa all’alba, ora in cui molte persone vanno a purificarsi (con molta immaginazione) facendo il bagno nel Gange...vacche morte, munnizza, cadaveri, ceneri, scorie industriali. Lo scenario é incredibile, tutti i ghat pieni di gente fino ad arrivare al ghat dove cremano i morti..pire funerarie in riva al fiume...insomma bello da vedere ma quell’acqua meglio non toccarla!!