miércoles, 15 de septiembre de 2010

Alla fine di un lungo viaggio

Lecce, 15/09

Gli ultimi giorni in Messico (dal 15 al 22 agosto) li abbiamo passati alla grande grazie a Jordi ed alla sua famiglia che ci hanno accolto nella capitale e dopo ci hanno regalato un soggiorno di lusso a Valle de Bravo; e che dire di Fede, grande personaggio ed amico che ci ha coccolati fino all'ultimo secondo, aiutandoci a prepararci per il ritorno a casa. La casa dell'Escondrijo e "Casa Fede" resteranno a lungo nella nostra memoria e nei nostri cuori (presto arriveranno le ultime foto).

Questo post, seppur dovuto, non avrei mai voluto scriverlo visto che segna inequivocabilmente la fine del grande viaggio, la cosa più bella che abbia mai fatto nella mia vita. Sono entrato diverse volte per scriverlo ma mi è sempre venuto un nodo in gola, non ci sono riuscito.

Ho vissuto così tanto in quest'ultimo anno, niente routine, incontri ed esperienze nuove ogni giorno, decisioni prese seguendo solo le tue sensazioni (ed a volte anche il portafogli!!). Un anno che è volato via in un batter di ciglia, però traboccante di immagini indelebili, suoni, odori, volti, litigi e momenti di gioa, sorrisi e lacrime, emozioni forti ed una pace interiore che difficilmente raggiungerò di nuovo nella vita. Mi scende qualche lacrima pensando che sia finita, però sono al tempo stesso felice ed orgoglioso di aver realizzato un sogno, di aver avuto la forza di dirottare la mia quotidianità verso un'altra realtà possibile. Adesso verranno altri sogni da inseguire (magari sarà un bis di questo..) e da realizzare. E si, perché sapete cosa ho scoperto? L'unico cattivo aspetto nella realizzazione di un sogno è che...lo hai realizzato! Quindi pensi: e adesso??? Destabilizza un po, credo sia normale.

Ovviamente vogliamo ringraziare tutte le persone che ci hanno seguito, ci hanno scritto, ci hanno pensato. En fin, tutti quelli che non ci hanno fatto sentire soli.
E che dire degli amici che ci hanno aiutato ed ospitato: grazie Gus, grazie Victor, grazie Valerio, grazie Flor (e famiglia), grazie Begonia, Gabriel Diego, Paloma y Jordi, grazie Fede. E grazie a tutti i compagni di avventura che ci hanno accompagnato, più o meno a lungo: Robert e Beta, Barbara e Gregor, Russell ed Evi (meravigliosi compagni di avventure in diversi paesi), Cesar Martin y Johan, Monica, Jordi (QQ), i cugini argentini a Machu Picchu (non ricordo i nomi), Umbi ed Ila, Alvaro e Noelia e tanti, tanti altri. Sicuramente dimentico tanta gente che, col tempo, aggiungerò.

Grazie Angel, senza di te non sarebbe stato possibile.

Più di chiunque altro devo però ringraziare la mia compagna di viaggio e nella vita, Laura. Grazie per aver avuto la più bella idea della mia vita. Qualsiasi cosa ci riservi il futuro questo non cambierà e non lo scorderò mai.

Se mai ne avrete la possibilità, beh allora fate un viaggio del genere. Ed a chi vi chiederà (ce ne saranno parecchi, credetemi) perché lo fate, rispondete nel miglior modo possibile:"La vera domanda è: perché non dovrei farlo?". Sopravvivere è importante, sentirsi vivi non ha prezzo.

Eccomi giunto alla conclusione del mio primo giro del mondo, almeno per il momento.

Arrivederci al secondo!!!

lunes, 16 de agosto de 2010

Messico e nuvole...

Stazione di Pochutla, ore 21.00, 15/08/10
Quest’ultima settimana abbiamo iniziato a correre di nuovo visto che manca solo una settimana al ritorno. Adesso, per esempio, aspettiamo le 22 per arrivare alle 6 del mattino ad Oaxaca e dopo ripartire alla mezzanotte per cittá del Messico.
Molti autobus notturni per risparmiare tempo e tanti chilometri dal Golfo del Messico fino al Pacifico, passando per le ultime rovine Maya del viaggio e per le montagne del Chiapas, con i suoi orgogliosissimi abitanti e l’amatissimo subcomandante.

Merida é davvero carina e nei dintorni ci sono 3 cenotes (Cuzuma) dove andiamo a nuotare, meravigliati dal luogo fiabesco in cui ci troviamo. Prima di entrare in Chiapas, a Palenque, ci fermiamo a Campeche, cittá che si affaccia sul Golfo del Messico e dove ci riposiamo per un giorno. Poi, finalmente, il mitico Chiapas! Il paesaggio non differisce molto dal Guatemala, che abbiamo visitato un mesetto fa, peró si respira un’aria diversa, sará perché é la casa dei zapatisti.
Le rovine di Yaxchilan e Bonampak sono spettacolari, in particolare le prime perché per arrivarci si naviga per le acque del fiume Usumacinta per un’oretta. Questo fiume traccia il confine fra Messico e Guatemala ed é fiancheggiato da una foresta fitta e rigogliosa che lascia immaginare il gran numero di specie animali che la popolano. San Cristobal de las Casas é una cittá coloniale molto piacevole da girare a piedi, con un mercato coloratissimo dove ho fatto una scorpacciata di fichi d’india per 80 centesimi, non male. A pochi chilometri dalla cittá si trova un paese chiamato San Juan de Chamula. Ci arriviamo con un furgoncino tutto scassato; uno dei passeggeri, Mateo, ci invita a proseguire oltre per arrivare fin dove abita lui, una remota frazione del paesino. Mi dice che vuol presentarci sua moglie, mostrarci come concia le pelli e, penso io, magari ci invita a pranzo. Lui sembra contento ed io lo sono di sicuro...Laura non vuole andare....forse pensava che avrebbe conciato le nostre pelli...peccato (ovviamente non é per questo che non vuol andare).
San Juan de Chamula é famosa per la omonima chiesa. Prima di entrare ci avvisano che é vietatissimo scattare foto. Una volta superato il portone uno spettacolo affascinante, sorprendente ed un po tetro: nessuna panca, il pavimento ricoperto da aghi di pino, migliaia di candele accese e nuvole d’incenso. Una strana combinazione che fa pregare la gente in chiesa, peró accompagnata da “curanderos” (guaritori) che passano galline vive sopra le candele, stringendole per il collo e soffocandole, e che portano con loro intere casse di coca cola ed altre bibite gasate. Tutti bevono e ruttano per scacciare la malattia, le corna, il malocchio o che so io. Peró pensandoci bene non é certo piú irrazionale che recitare un rosario...o si?
La nostra marcia di avvicinamento alla capitale ci porta sulla costa del pacifico, a Puerto Escondido. Bel tempo, sole e mare. Purtroppo mare adatto ai surfers e non ai bagnanti (onde altissime e risacca). Prendiamo il sole, chiacchieriamo con dei pescatori che sono appena tornati con un carico di squali e di stingray; si vede che é comune mangiarli come da noi lo sgombro. A pranzo ci spostiamo a Zipolite dove ci rilassiamo per davvero su questa bellissima spiaggia, dormendo in una cabaña a pochi metri dal mare. Un piccolo angolo di paradiso in cui rischiamo di rimanere intrappolati perché la forte pioggia del secondo giorno ha sommerso l'unica strada che ci collega al resto del mondo.
Oggi sono piú contento del solito perché ho trovato un libro di Camilleri, che ho letto in poche ore. Dopo un anno in giro, assaporare di nuovo qualche parola e qualche ragionamento siciliano, allo stile Camilleri, non ha prezzo.
La prossima volta che scriveró saró a Cittá del Messico...o forse giá a Londra..sob, sob...a presto!!

sábado, 7 de agosto de 2010

L'ultima frontiera

Penisola dello Yucatan, arriviamo qui dopo qualche ora di autobus dal Belize. L'ultima (nuova) frontiera di questo fantastico viaggio che ci ha portato a spasso per il pianeta.
La prima tappa é la spiaggia di Tulum, acqua turchese, sabbia bianca e finissima, uno sparuto numero di turisti ed una barriera corallina raggiungibile a nuoto. Un paradiso. Da qui facciamo anche un'escursione per visitare uno dei tanti "cenotes" che si trovano nella penisola, esattamente il dos ojos. Non so spiegarlo bene ma in pratica sono delle caverne piene d'acqua cristallina, profonde a volte anche piú di 100 metri. In questo si possono fare immersioni ed io non mi lascio scappare l'occasione. Si va giú con una torcia perché non c'é tanta luce. Lo spettacolo é davvero bello ed inusuale, nessuna alga, nessun pesce, nuotare fra stalattiti e stalagmiti mentre con la torcia illumini le caverne che sembrano non finire mai.
Ritornati a Tulum abbiamo anche il tempo di assistere ad una gara di pesca sportiva locale (che pesci Peppino!) prima di ripartire per Playa del Carmen. É il primo posto esageratamente turistico che visitiamo da molto tempo a questa parte.
Il giorno piú bello (fra gli indimenticabili dell'intera avventura) ci porta in alto mare. La barca viaggia per circa un'ora ad alta velocitá verso una zona non ben identificata dove dovrebbero esserci gli squali balena, che in questo periodo vengono ad inghiottire tonnellate di plancton prima di inabissarsi e sbucare fuori da qualche altra parte del mondo. Le mie migliori previsioni sono di avvistarne 4-5 al massimo ed avere la possibilitá di nuotare accanto a loro per una mezz'oretta (nei tre turni totali). Scopro con immensa gioia di aver sbagliato clamorosamente quando, giá da lontano, si iniziano a vedere decine e decine di pinne, bocche spalancate e code che solcano l'acqua. Secondo il capitano nella zona ce ne sono piú di 300, dagli 8 ai 12 metri di lunghezza. Alla fine nuoto per quasi tre ore fra sti bestioni che arrivano da tutte le parti; a volte nuoti accanto ad uno e scopri che ne hai un altro che viene di fronte a te o che ne hai uno sotto che sta per emergere...insomma sono da tutte le parti!! Se avete giá provato l'esperienza, allora mi capite. Se non lo avete mai fatto...se ne avrete mai l'occasione fatelo. Bello bello bello. Concludiamo la giornata bevendo un paio di birre fra le onde delle acque cristalline di Isla Mujeres, al largo di Cancun.
Lasciamo il Mar dei Caraibi e ci dirigiamo a Merida, passando per Valladolid e le spettacolari rovine di Chichen Itzá, con l'incredibile "castillo".
Il Messico mi piace, anche se questa zona ed in questa epoca ci sono troppi, troppi gringos! Fra qualche giorno Chiapas e dopo costa del pacifico; dopo la capitale e dopo....

Un piccolo fuori tema. Qualche giorno fa é morta una gran donna siciliana. Magari ce ne fossero di piú come lei e meno stracchiole con i suv parcheggiati in 4ª fila per comprare le sigarette. La Sicilia starebbe molto meglio. Addio Elvira Sellerio

jueves, 29 de julio de 2010

Belice: de verdad es centro america???

Belice nos recibe con sol y una playa paradisíaca en Placencia, donde decidimos darnos un par de días de relax. Mas que estar en América Central, parece estar en el Caribe desde la población mayoritariamente negra, al idioma oficial que es el Inglés y una devoción casi fanática por Bob Marley. Hasta la fecha sólo hemos encontrado dos bares (en una semana) donde no pusieran sólo su música. Y hay clones de BM a todos los rincones de la calle o la playa.
Caye Caulker, una pequeña isla a una hora en barco desde la ciudad de Belice, un paraíso rodeado de un mar espectacular y, a unos 2 km, un arrecife, la segunda barrera de coral mas grande del mundo. Desde lo alto se puede ver Blue Hole, en el arrecife de Lighthouse, donde es famoso el buceo a 40m con tiburones. Es una formación natural que esconde grandes estalactitas en las profundidades.
Recuerdas la canción de Madonna "La Isla Bonita"? Queda a tan sólo 20 minutos de barco, pero nos dijeron que donde estamos es mucho mejor, así que aquí nos quedamos.
Lástima que es la temporada de lluvias (o, mejor aún ... huracanes!) Y no siempre brilla el sol. Si vais a “Cicolquer” un día u otro, las cosas que no os debéis perder son dos: 1) submarinismo (o buceo) en el Blue Hole, 2) una cena da Sandro, el italiano, que hace cuatro años vendió todo y se traslado aquí. Le pregunté por qué, y él dijo "aquí nadie me rompe las pelotas." Abrió el restaurante para evitar el aburrimiento y lo hace como un hobby (tiene ya mucho dinero). Si un día quiere ir a pescar, simplemente no abre. Y a continuación, utiliza sólo pasta De Cecco, cocida al dente, sin duda, la mejor pasta que comimos a lo largo de todo el viaje. Y se corona con las langostas recién capturadas por él mismo, aquí no hay limites, solo hace falta pagar una licencia anual de 25dolares...

Ahora estamos en Orange Walk partiendo hacia las ruinas mayas de Lamanai, después en unas horas pasaremos la última frontera de nuestro fantástico viaje: nos vamos a México.

miércoles, 28 de julio de 2010

Territorio Maya e mar dei Caraibi

Ieri sono stato in uno dei posti piú incredibili che mi sia mai capitato di vedere: the great Blue Hole, Lightouse reef, Belize. Immersione a 40 metri in una fossa profonda oltre 120, circondata da un mare turchese profondo al massimo 6 metri, il tutto racchiuso da una scenografica barriera di corallo. Lasciarsi cadere giú per 4-5 minuti circa e scoprire delle caverne con stalattiti lunghe svariati metri. Tutto intorno nessuna traccia di vita marina fino a quando dal blu (verrá da qui l'espressione inglese out of the blue?) che ci circonda appare uno squalo (blacktip) che si dirige verso di noi. Nuota rapido ed elegante fino ad arrivare ad un paio di metri da noi, poi vira bruscamente a sinistra e sale su. Dal basso vediamo la sagoma che nuota in circolo e dopo scende e sparisce nuovamente nel blu da dove era venuto. Dopo un poco arriva un gruppetto: 4 blacktip (tutti fra i 2 ed i 3 metri, secondo le stime del dive master) e nuotano li attorno...all'improvviso "esce" dal blu un bestione di 4 metri, un bull shark, veloce e deciso nuota parallelo alla parete, un paio di metri sopra di noi; decide di cambiare rotta e scendere in profonditá proprio in mezzo al nostro gruppo, spezzandolo. Senza parole, meraviglia. Non avrei mai immaginato di non avere paura di fronte a tutto questo, sorprendentemente ero affascinato e felice di assistere a questo spettacolo. E pensare che per colpa di quello strunzo di Spielberg sono cresciuto (come tanti altri) pensando che gli squali non aspettassero altro che un essere umano nelle vicinanze per fare uno spuntino....in ogni caso c'erano un paio di grassottelli che facevano l'immersione...di certo lo squalo toro li avrebbe trovati molto piú appetitosi di me!! Per arrivare fin li ci sono volute tre ore in una barchetta da barzelletta in mezzo ad onde di 3-4 metri...peró col senno di poi ne é valsa la pena.
Uno dei momenti piú emozionanti del viaggio che, come avrete capito, ci ha portato fino in Belize, altro stato centroamericano.

Prima di lasciare il Guatemala siamo passati da Semuc Champey e Tikal, posti unici, splendidi. Avevo accennato del primo, veramente un luogo da sogno, piscine turchesi in mezzo alla foresta con pochissimi turisti e molta pace. E che dire di Tikal, importantissimo centro Maya che conserva ancora alcuni templi (piramidali) immersi nella selva tropicale che, col passare dei secoli, li aveva ricoperti. Il momento migliore (per evitare le orde turistiche ed il caldo asfissiante) é all'alba. Sedersi in cima al tempio piú alto ad ascoltare la foresta, le scimmie, gli uccelli mentre il sole va sempre piú su.

Il Belize ci accoglie con un bel sole ed una spiaggia paradisiaca, a Placencia, dove decidiamo di concederci un po di ozio rinvigorente. Piú che centroAmerica sembra di stare ai Caraibi visto che la popolazione é in gran parte nera (di colore, o come volete), la lingua ufficiale é l'inglese ed hanno una devozione quasi fanatica per Bob Marley. Ad oggi abbiamo trovato solo due locali (in una settimana) dove non mettessero esclusivamente musica sua. E, manco a dirlo, trovi cloni di BM ad ogni angolo di strada o di spiaggia.
Il diving di cui parlavo é partito da Caye Caulker, isoletta ad un'ora di navigazione da Belize City, un paradiso circondato da un mare spettacolare e, a circa 2 chilometri, una lunghissima barriera corallina. Avete presente la canzone di Madonna "la isla bonita"? Ecco, si trova a 20 minuti di barca peró ci hanno detto che dove siamo noi é molto meglio e quindi non ci muoviamo. Peccato che sia la stagione delle piogge (o meglio tempeste...anzi no, uragani!!) e che non sempre splenda il sole. Se mai ci andrete, un giorno o l'altro, le cose da non perdere sono due: 1)diving (o snorkeling) al Blue Hole; 2) cenare da Sandro, italiano che 4 anni fa ha venduto tutto e si é trasferito qui. Gli ho chiesto come mai, e lui :"qua nessuno rompe i coglioni". Me ne sono innamorato. Ha aperto il ristorante per non annoiarsi, peró lo fa come hobby (i soldi non gli mancano). Se un giorno vuol andare a pescare non apre e basta. E poi usa solo pasta de cecco, la fa al dente, senza dubbio la migliore pasta cha abbiamo mangiato nell'arco dell'intero viaggio. E poi condita con le aragoste appena pescate...na poesia! Quando lo abbiamo visto il nostro primo pensiero é stato: questo é il posto ideale per Marci (amico palermitano che vive a Barça). Se stai leggendo pensaci...sembra che fra un paio d'anni venderá il ristorante....e li si pesca proprio bene...fai tu!

Adesso siamo ad Orange Walk e domani, dopo un tragitto in barca fino alle rovine Maya di Lamanai, passeremo l'ultima frontiera del nostro fantastico viaggio: si va in Messico.

Baci ed a presto...

martes, 27 de julio de 2010

Me fui de Guatemala

Nuestra llegada a Guatemala fue el dia 12 de Julio desde Lima. Nos vamos directamente a Antigua visto que la capital no tiene nada en especial.
Antigua es una ciudad colonial, declarada Patrimonio de la Humanidad por la Unesco, cuya localización la hace ser protagonista de terremotos, erupciones volcánicas,.. Pero con todo y con eso, se ha mantenido esplendida. Ideal para pasear por sus calles adoquinadas, visitar iglesias y patios interiores, relajarse en cualquier rincón a tomar una limonada,…. Uno puede quedarse cuanto quiera en esta fantástica ciudad.

De Antigua nos vamos al Lago Atitlán, rodeado por tres volcanes y selva tropical, una maravilla guatemalteca, ideal para relajarse; si no fuera por los pesados de turno que quieren venderte alguna cosa ( que puede ir desde una habitación, o una excursión en barca, o marihuana,…)

Subimos hacia el norte en dirección a Coban, pero antes nos paramos en el Biotopo del Quetzal, uno de los pocos sitios del país donde se avista esta peculiar ave, declarada ave nacional y en vías de extinción, debe ser así porque ni siquiera andando durante 4hrs la hemos podido oír.

Llegando a Coban nos encontramos con Nurya, una profesora de univeridad que hemos conocido en uno de tantos buses que hemos tomado. Por sorpresa nuestra nos invita a cenar a su casa con su familia. Que buen rato que hemos pasado, gracias.
De aquí salimos a Semuc Chamey, unas piscinas naturales formadas en medio de la selva, y las grutas de Lanquin, otros dos lugares maravillosos del país los cuales tenemos oportunidad de visitar.
Flores es nuestra próxima parada en el recorrido. Se encuentra en una pequeña isla en el Lago de Petén Itzá. Es punto de partida para la visita del mayor centro arqueológico maya de Guatemala, Tikal.
Es un conjunto de templos construidos en medio de la jungla, donde los monos aulladores, tucanes, entre otra fauna, te dan la bienvenida a este espectacular sitio.
Tienes que levantarte muy pronto para ser el primero y poder gozar de la naturaleza y el silencio. El estar en la cumbre del templo IV y ver amanecer, te hace sentir un maya en medio de la jungla. En definitiva, maravilloso.
De norte a sur, de Flores a Río Dulce y Livingston , una sorpresa a medio camino. Descanso en el hotel Perico en medio de tormenta con fuertes truenos y relámpagos,.. con lo poco que me gustan :(
Al día siguiente navegamos desde Rio Dulce a Livingston, una grata travesía con paisajes dignos de recordar.
Un par de días en Livingston son suficientes. De ahí pasamos la frontera hacia Belize.
Siguiente entrada que procurare escribir antes de irme de Belize

Me fui de Perú

Sabiendo que nos queda poco para regresar, hace aun mas pereza el escribir, pero no dejaremos de compartir nuestra aventura con vosotros, así que ahí va un poco el fin de nuestros días en Perú y toda nuestra aventura en Guatemala.
Creo que mi último relato quedó en Machu Picchu, pues bien de ahí saltamos a Arequipa después de una infernal noche de bus. No sabemos donde se sacan el carnet de conducir, hasta el día de hoy no hemos visto ningún auto escuela,…
Tenemos la ocasión de comer con Cesar y Pili, una pareja que ya habíamos conocido en MP. Viven en Vic pero están de vacaciones en Perú porque Cesar es de Arequipa. Nos invitan a comer en una picantería tradicional de nombre La Lucila, rica comida peruana.
Nazca es nuestro próximo destino en Perú, sus misteriosas líneas hacen que aun hoy en día se esté investigando el origen de las mismas.
Las sobrevolamos con una pequeña avioneta, de 6 plazas; da tantas vueltas que Gabriele baja de ella más que pálido, pero todo se arregla con un buen desayuno.
Hemos compartido el vuelo con Alvaro y Noelia, una pareja medio bilbaína- cántabra, con los cuales compartimos unos días en las Islas Ballestas (conocidas como las Galápagos de los Pobres). No hay demasiado por hacer pero la visita obligada por la zona es la Reserva Nacional de Paracas, cuyos paisajes me han sorprendido de verdad.

domingo, 18 de julio de 2010

Cambio di emisfero, da sud a nord...

...brutto segno, stiamo ritornando al punto di partenza....ma andiamo con ordine!
Il Peru' mi ha davvero sorpreso con la sua varieta' di paesaggi e climi: montagne con selva sub-tropicale, deserti, piantagioni di coca, migliaia di chilometri di costa, rovine appartenenti a svariate civilizzazioni. Gli ultimi posti che abbiamo visitato sono stati las islas Ballestas, conosciute come le Galapagos dei poveri (o poverissimi) e le incredibili linee di Nazca. Mi son costate una forte nausea a causa del volo su un aeroplanino a 6 posti (incluso il pilota) ma ne e' valsa la pena.

Il 12/07 arriviamo in volo da Lima (metropoli davvero bruttina) a Ciudad de Guatemala, capitale dell'omonimo stato cetroamericano. Andiamo direttamente a L'Antigua visto che la capitale e' pericolosa ed anche brutta. Leggendo i giornali si trovano regolarmente notizie di assalti ad autobus pubblici con granate e pistole...insomma meglio mantenersi alla larga. Dicevo di l'Antigua, citta' coloniale bella e piovosa (almeno in questo periodo), dove restiamo un paio di giorni, non potendo visitare una delle attrazioni, il vulcano Pacaya, perche' negli ultimi tempi e' troppo attivo. Basti dire che il 29 maggio le eruzioni hanno sparato in cielo tonnellate di cenere che sono arrivate fino a Ciudad de Guatemala, obbligando a chiudere l'aeroporto per diversi giorni (piu' o meno come quanto successo in Islanda).
Da Antigua il Lago Atitlan, altro meraviglioso bacino naturale che abbiamo la fortuna di poter visitare, dopo il Titicaca ed il Vittoria (non in questo viaggio). Incastonato fra antichi vulcani ricoperti di selva tropicale, non molto grande ma bello da morire. Un posto ottimo per rilassarsi. Noi ci rilassiamo in un ostello che si chiama "mi chosita", tradotto la mia piccola baracca! Vi devo spiegare altro??
Adesso, dopo aver inutilmente tentato di avvistare il Quetzal (uccello simbolo nazionale) nel Biotopo del Quetzal, siamo arrivati in un paesino dal nome Coban, porta di ingresso per un luogo che a descriverlo sembra magico: Semuc Champey. Piscine naturali che si sono formate nel profondo della selva, dai colori azzurro e verde smeraldo...non vedo l'ora. Mi sa che avremo tempo anche per un bagnetto. Intanto ci prepariamo per stasera, visto che siamo invitati a casa di una docente universitaria e poetessa che abbiamo conosciuto sull'autobus. Ci ha regalato un libro autografato ed ha insistito per andare a cenare da lei, con la sua famiglia. Inizio ad adorare questo paese.

Presto nuove notizie dal centro America. Passo e chiudo.

domingo, 4 de julio de 2010

Avventure peruviane

3800 metri. La respirazione non é fluida come al livello del mare. Dopo una serie di curve fra montagne altissime si apre di fronte a noi una massa d'acqua che si perde all'orizzonte. Se non fossi certo che la Bolivia non ha sbocco sul mare direi proprio che di questo si tratta; invece no. É il lago Titicaca, uno spettacolo. Cosí come l'alba dalla Isla del Sol. Questi sono gli ultimi, meravigliosi scampoli in Bolivia.
Continuando a costeggiare il lago entriamo in Perú, direzione Cusco. Lí ci incontreremo con Russell ed Evi, una coppia di amici incontrati per la prima volta in Laos e, successivamente, in Indonesia e Nuova Zelanda. Questa cittá era la capitale dell'impero Inka e si vede. Tutti gli edifici di epoca coloniale nel centro storico sono costruiti sulla base di elementi incaici, meravigliosi puzzle di enormi massi che resistono li da (piú o meno) 500 anni. Il 24/06 si celebra el Inti Raymi (in quechua fiesta del sol) e godiamo di uno spettacolo maestoso nella plaza de armas.
Per la seconda volta durante il viaggio (dopo il Nepal) affittiamo una moto e percorriamo parte del Valle Sagrado, un giro di circa 120Km fra rovine inka e paesaggi mozzafiato, davvero un'altra cosa la libertá delle due ruote, mi diverto molto a guidare per queste strade. Ottima idea di Russell.
Dopo qualche giorno di preparazione partiamo per Aguas Calientes, paesino ai piedi della montagna di Machu Picchu, punto di partenza di tutte le escursioni al famosissimo sito archeologico. Ci svegliamo alle 4.30 del mattino ed alle 5.00 siamo in coda per prendere il bus che, in 20 minuti, porta su in cima. La ragione di questa levataccia é che solo i primi 400 visitanti hanno diritto ad accedere al Wayna Picchu, la montagna che sovrasta le rovine e da cui si gode di una vista spettacolare. Il giá citato San Culo ci assiste e siamo i numeri 372 e 373, quindi ce la facciamo per un pelo!! Molta gente si sveglia alle 3 ed affronta la salita fino all'ingresso delle rovine a piedi, impiegando un'ora e mezza circa. Alle sette del mattino siamo giá in coda per salir fin su alla cima del Wayna Picchu, avvolti da una nebbia spessa che non ci permette di vedere nulla. Dopo una quasi scalata di 40 minuti siamo in cima e..che vediamo??? Niente di niente, dobbiamo aspettare che la nebbia si diradi quindi, dopo un paio d'ore fra colazione e chiacchiere con Matias e Santiago (due ragazzi argentini che abbiamo conosciuto fra una coda e l'altra), iniziamo a scorgere qualcosa che, poco a poco, prende la forma delle rovine di Machu Picchu. Scattiamo molte foto peró dubito che si possa comprendere la meraviglia nello scoprire questo panorama. Siamo incantati dal paesaggio che ci ipnotizza per quasi 8 ore. Sfiniti ma contenti ritorniamo all'hotel a godere di un meritato riposo.
Il ritorno a Cusco é tutta un'avventura: prima percorriamo a piedi i binari per 12Km fino ad arrivare..in mezzo al nulla. Li Matias e Santiago hanno lasciato la loro Jeep, con la quale arriveremo a destinazione dopo circa 11 ore in mezzo a montagne e valli, strade franate, valichi a 4500 metri e tanta polvere. Davvero divertente, anche se stancante.
Dopo tanti giorni insieme é arrivata l'ora di salutare Russell ed Evi, ma é solo un arrivederci, la prossima volta sará in Europa, da qualche parte....magari in Slovakia il prossimo anno....
Arriviamo ad Arequipa dopo una notte infernale di bus; inizio ad averne abbastanza, specie quando gli autisti sono a dir poco dei criminali visto il loro stile di guida. Restiamo un paio di giorni, avendo l'occasione di pranzare con un ragazzo di qui che abbiamo conosciuto e che gentilmnente ci invita. Grazie Cesar, cibo squisito e compagnia deliziosa.
Questa sera partiremo per Nazca. Avete presente le figure che si distinguono solo dall'alto e che ricoprono una pianura peruviana? Ecco, non sono fatte dagli extraterrestri e domani ne sapró di pú mentre le osserveró da un aeroplanino!!
Ed il 12 si parte per il Guatemala, si avvicina la fine di questa splendida avventura. Meno di 60 giorni e si ritorna a casa. Peró non ancora. Non prima di aver goduto appieno di ogni giorno rimasto.
Alla prossima. Baci

viernes, 2 de julio de 2010

Perú, inkas, llamas, papas,.....

La Paz una gran ciudad con no demasiados atractivos, aunque la situación la hace única. Para llegar hasta el centro se va bajando por la colina donde las casas de ladrillo sin pintar se imponen en el paisaje. Una visita obligada es el mercado de la Brujería, se ven ya preparados para los hechizos, fetos de llamas, amuletos,…antes de hacer foto, se tiene que pedir permiso.
Nos enteramos que en las ruinas de Tiwanako hay una gran fiesta dedicada al l sol. Pues allá vamos, pero claro nos pasamos la noche en vela en un “restaurante” con un frío que te mueres. Al final hacia las 7 de la mañana el sol hace acto de presencia, pero las nubes impiden que se vea a través de la puerta del sol y quien aparece detrás de esta puerta histórica es Evo Morales , pues termina siendo un chasco de fiesta.
Después de todo este trago, nuestra próxima parada es La Isla del Sol. Nos embarcamos en Copacabana, un pueblo turístico punto de salida hacia las islas, hasta llegar a la Isla del Sol. Es un sitio poco desarrollado turísticamente, sin agua corriente. Los burros son los encargados de bajar las 400 escaleras hasta el puerto y subir el agua hasta la población.
Tomamos el bus para cruzar a Perú, han sido pocos días los que hemos estado en Bolivia, pero queremos encontrarnos con nuestros amigos Russel & Evi para pasar unos días con ellos en Perú.
Se está intentando recuperar la lengua quechua y es por eso que es habitual encontrarse con la palabra Qosqo, es decir Cusco, una ciudad preciosa que fue totalmente invadida aunque se encontrara a 3400m.
Sus calles peatonales, de subidas y bajadas, balcones de madera y casas coloniales en un blanco perfecto. Es un sitio muy turístico pero que ofrece muchos puntos de interés tanto histórico como cultural, así que es un sitio muy recomendable, además el punto de salida para explorar el Valle Sagrado.
Lo que me sorprendió de la ciudad, aparte de que llegamos en la festividad del Inti Raymi, es que se comen los cuy de cualquier forma, no solo al horno o en guiso sino también en las pizzas!!!
Los incas fueron una civilización muy inteligente y astuta y lo comprobamos con la Visita del Valle Sagrado pasando por Chinchero donde hay una enorme escalinata de terrazas que los incas utilizaban como “huertos” y una enorme explanada donde seguro algún que otro partido de futbol se echaban,…
Continuamos con las visitas arqueológicas de los incas en Moray y las salinas de Maras
Llega domingo (27.06.2010) y nos acercamos a Pisaq donde se celebra el mercado artesanía, y a parte toda la gente de los alrededores se acerca a este mercado para hacer su habitual truque, es un mercado lleno de ropa, artesanía, instrumentos musicales, fruta verdura,.. de todo. Es bueno hacer coincidir las ruinas de Pisaq con el mercado de los domingos.
La siguiente parada es Machu Picchu, pasando antes por Ollaytantambo. Nos levantamos a las 4 de la mañana para poder coger número para subir al Uaynapicchu, desde donde se tienen unas vistas espectaculares de las ruinas. Solo entran 400 personas al día, así que si queremos ser uno de los primeros tenemos que madrugar.
Cuando llegamos a la cima, son las 740 de la mañana y está todo cubierto de nubes, pero al rato estas se van y de repente salen las famosas ruinas del MP!!
Simplemente increíbles, no tenemos palabras ni adjetivos para describir lo que vemos. Una de las maravillas del mundo está frente a nosotros. Pensé en emocionarme pero todas mis fuerzas estaban en respirar,… después de lo que habíamos subido,… de todas formas valió la pena el madrugón y el esfuerzo

martes, 22 de junio de 2010

Sale, montagne, miniere, coca ed Evo. In una parola: Bolivia

Siamo da 10 giorni in Bolivia, paese ricchissimo di risorse naturali e, nonostante ció, il piú povero d'America.

Il primo assaggio é stato uno dei paesaggi piú strani ed affascinanti che si possano immaginare. Ad oltre 3600 metri una pianura di sale sconfinata fra le ande, con uno spessore massimo di 13 metri in un paese che non ha sbocco sul mare. Pachamama (madre terra in quechua) é meravigliosa, riserva sorprese spettacolari ovunque. Passiamo per laghi sulfurei popolati da fenicotteri (pochi in questa epoca, visto che gli specchi d'acqua sono in parte ghiacciati), geyser a 4800 metri e tanto tanto freddo. Eh si perchè siamo nella zona tropicale, peró a queste altitudini lo sbalzo termico fra giorno e notte facilmente supera i 20 gradi. E poi la storiella della respirazione oltre certe quote...é vera, qui il mal d'altura lo chiamano soroche e lo tengono sotto controllo tenendo in bocca decine di foglie di coca. Ho provato e fanno veramente schifo, peró indubbiamente aiuta. I locali hanno sempre in bocca una palla di foglie a macerare...dentro gli autobus, con il sole che batte un odorino...mmmm...che schifo!!

Ritornando al percorso, dopo il deserto di sale é la volta di Potosí, la cittá piú alta del mondo (4100 metri) e le famose miniere, scoperte in etá coloniale e sfruttate sin dallla metá del 1500. Facciamo una visita guidata all'interno della miniera Rosario e sospettiamo fin da subito che le condizioni di lavoro e di sicurezza non devono essere cambiate poi tanto negli ultimi 5 secoli. I lavoratori hanno una speranza di vita di 10 anni dal momento in cui iniziano a lavorare sottoterra. E se muoiono chi ci pensa alla famiglia? Ovviamente i bambini che sin dai 10 anni rimpiazzano il padre morto e, se hanno fortuna, riescono a sopravvivere ed andare a scuola una volta che avranno guadagnato abbastanza. Pensateci quando comprate un anellino d'argento. E se per caso il vostro bambino rompe i coglioni perché vuole la ultima PS3 raccontategli questa storiella...
Durante la visita, 800 metri dentro la montagna e con circa 500 metri di roccia sopra di noi, sentiamo una esplosione e la guida ci spiega che é dinamite ma che non ci dobbiamo preoccupare, é sicuro, dobbiamo stare tranquilli. Tranquillo muriu penso. Una esperienza interessante ma davvero triste, vedere gente lavorare in quelle condizioni. Per resistere masticano coca e bevono alcol puro diluito con acqua...

Partiamo alla volta di Sucre, la capitale costituzionale boliviana, nonostante la sede del governo sia a La Paz. La cittá é bella, coloniale, con molti edifici antichi mantenuti in ottime condizioni. Fra questi un antico centro Gesuitico, riconvertito in seguito a sede governativa, dove nel 1825 verrá firmata la dichiarazione d'indipendenza, oggi nominata come "Casa de la Libertad". Proprio mentre ci troviamo li dentro, la guida ci spiega che probabilmente oggi ci saranno scontri perché il governo di Evo Morales (il simpatico cocalero eletto nel 2006 presidente) sta dando il via ad un processo a carico del sindaco appena eletto (ovviamente dell'opposizione) per una presunta responsabilitá riguardante fatti risalenti al 2008 e, casi della vita, quest'ultimo verrà rimpiazzato ad interim da una rappresentante del partito di governo! Facciamo appena in tempo ad uscire che si scatena una guerra, o meglio la polizia inizia a sparare palle di gomma e lacrimogeni ai manifestanti universitari. Siamo costretti a scappare un paio di volte per evitare le cariche della polizia. Viva la democrazia!

Da Sucre a La Paz, solo 12 ore di bus in mezzo alle ande. Nelle ultime due settimane non siamo mai scesi sotto i 2700 metri, e adesso La Paz a 3660, niente male. Dopo una lunga notte in autobus arriviamo di mattina, sotto un sole splendente. Come scopriremo la cittá in se non é bellissima, ecceto alcune parti, peró la sua ubicazione la rende unica. Dall'altopiano su cui ci viaggiamo, improvvisamente si apre una enorme valle dove sorge la cittá. Da un paesaggio piano semidesertico ad una culla naturale piena di edifici che si inerpicano fino ai limiti della valle e che (almeno in questo periodo) brillano sotto il sole, il tutto incorniciato da alcuni picchi innevati di oltre 6000 metri. Il colpo d'occhio è srprendente, non ci si aspetta davvero questo brusco e repentino cambio.
Il 20 iniziano le celebrazioni per il nuovo anno delle popolazioni andine in occasione del solstizio d'inverno (si, inverno in questo emisfero) e lo scopriamo perché davanti al palazzo del governo c'é una gran folla di gente indigena (principalmente Aymara) che ascolta il discorso del presidente, Evo, come lo chiamano qui.Noi abbiamo Silvio in bandana, loro Evo in costume tradizionale. Il discorso mi lascia perplesso, si incentra tutto sul gran valore della popolazione indigena, sul rispetto a Pachamama, sugli effetti negativi del colonialismo. Peró la folla ascolta ed applaude. Alla fine del discorso, quando va via, vedo file di persone che si dirigono verso alcuni "addetti" che hanno in mano....LISTE DI PRESENZA!!! Chiacchierando con la gente scopro che in questo modo controllano chi partecipa e chi no e, se qualcuno é assente, multa. Che delusione. Evo il cocalero, l'agricoltore dalla parte dei poveri, il nazionalizzatore di giacimenti di gas ed altre risorse naturali, l'inventore del motto "coca si, cocaina no". I malpensanti dicono che vuol controllare tutto, i benpensanti dicono che i suoi consiglieri gli bacano il cervello con strane idee. In ogni caso non é che ne esca fuori proprio bene...Comunque sia, il 21 partecipiamo alla celebrazione del solstizio d'inverno (tutta la notte svegli e con 5 sotto zero) fra le rovine di Tiwanako, alla Puerta del Sol. E chi é l'attrazione?? Naturalmente el Señor Morales. La gente presente sembra aspettare solo lui, lo spettacolo é un po deludente. Io mi aspettavo qualcosa di spirituale...macché!

Domani mattina 3 ore di bus per Copacabana, non la spiaggia brasiliana, bensí una cittadina sul lago Titicaca, il piú alto del mondo. Meno male che son solo poche ore perché la qualitá dei mezzi di trasporto si avvicina pericolosamente, anche se resta leggermente superiore, a quella dei bus indiani e nepalesi. Una specie di ritorno alle origini. Ed in breve la perla del Perú...Machu Picchu!

domingo, 20 de junio de 2010

Primeros días en Boliva

Llegamos a Bolivia desde St Pedro de Atacama (Chile) en un tour de tres días, cruzamos el desierto de Atacama y llegamos al espectacular Salar de Uyuni.
Desde lo alto de la isla Incahuasi se ve la inmensidad de este salar, el más grande del mundo, y lo creo , porque hemos estado conduciendo sobre el durante km y km.
Llegamos al pueblo de Uyuni (nada especial), pero nos tenemos que quedar una noche a la fuerza ya que no hay autobuses que nos lleven a Potosí por la tarde.
Las señoras van vestidas con polleras abombadas, largas trenzas negras, gorros peculiares y fajos de multiples colores atados a la espalda.
Cuando llegamos a Potosí, notamos la altura en la que se encuentra esta ciudad, a mas de 4000m, nos cuesta respirar y nos tenemos mucho dolor de cabeza. Para mitigar estos síntomas se tiene que pichar hojas de coca, pero la verdad es que tienen un sabor horrible!!
Potosi fue una ciudad de gran esplendor gracias a sus minas, que aun se siguen explotando, pero la plata ya es escasa. Tenemos la oportunidad de visitar estas minas, pero con una vez basta. Nos adentramos a unos 800m y bajamos unos 4 niveles, la temperatura llega a 35º y cuesta mucho respirar por la cantidad de polvo que hay. Oimos detonaciones pero nos dicen que no nos preocupemos que estan a unos 200m por debajo nuestra y que estan controladas... :(
Para los mineros se compran obsequios que se dan durante la visita, suele ser refrescos, tabaco, hojas de coca, .. aunque ellos prefieren alcohol de 96º
Nos hablan de la explotacion infantil de forma tan natural, diciendonos que cada uno escoge su beneficio,.. como?? se ve que son huerfanos de padres muertos en la mina que tienen que sustentar a la familia, por suerte no los vimos.
Nuestra próxima parada es Sucre, una dulce capital, aunque nosotros no llegamos en el mejor momento(18.06.2010)ya que hay una fuerte manifestacion debido a la destitución del alcalde ( elegido por el pueblo) y la imposición de otro (encima de la oposicion). En el momento de debate, nosotros estábamos visitando la Casa de la Libertad, donde se firmo la independencia de Bolivia en 1809.
Tenemos que salir por la puerta lateral, los disturbios en la plaza son fuertes, y nos toca correr frente la policia que esta gaseando la plaza 25 de mayo para dispersar a la manifestación.
Es una bonita ciudad de edificos blancos, coloniales,.. seguramente se respira un aire muy tranquilo, pero hoy no era el mejor de los días.
Próxima parada La Paz

PD-. En Sucre encontramos un restaurant cuyo nombre era Molins de Rei, me entra la curiosidad y entro a preguntar el porque del nombre. El chef del local era descendiente de familia nacida en Molins!!! que casualidad

jueves, 17 de junio de 2010

De momento me quedo en Argentina,después os cuento más, hasta llegar a Boliva

Cuanto tiempo sin actualizar el blog,.. Pues bien ahora va a ser un relato un poco largo ya que me quedé en Bariloche y ya estamos en Bolivia, esto casi después de un mes. Os podéis imaginar la de vueltas que hemos dado.
Como ya os conté, nuestro rumbó cambió en Bariloche cuando supimos que si íbamos hacia al sur, podría ser problemático, no solo a nivel de comunicaciones, sino también por el frio que podía hacer allá en esta época: Gabriele y yo vivimos en un clima mediterráneo por lo que nos suponía un esfuerzo mayor estar a temperaturas bajo cero.
Tomamos ruta hacia al norte llegando a la tranquila y acogedora Mendoza, famosa ciudad por sus viñedos y la uva malbec. Aprovechamos para hacer un tasting de este maravilloso vino en unas bodegas que llevan mi apellido, Bodegas López.
De Mendoza llegamos hasta la Aconcagua, la cima más alta después de los Himalayas. Por el camino solo vemos guanacos, animales parecidos a las llamas.
Después llegamos a Córdoba, con la visita obligada a Alta Gracia, lugar donde Ernesto Guevara pasó la mayor parte de su infancia, antes de convertirse en Che.
En Córdoba conocimos a un matrimonio el cual nos invitó a pasar un día por las Altas Cumbres, fue de casualidad, los conocimos en el mercado central de la ciudad mientras comíamos un arroz con marisco. Pasamos un día inolvidable, una gente adorable. Gracias Luis y María Teresa
Desde Córdoba nos movemos hacia la capital, Buenos Aires. La ciudad es un caos, y más en los días en que llegamos, están en la celebración del Bicentenario argentino, pero en realidad es en el 9 de julio del 2016, pero cada uno lo hace a su conveniencia.
Es una ciudad donde se puede encontrar de todo, hemos estado paseando por los barrios de Palermo, La Recoleta, San Telmo, Boca (sede de Maradona y la Bombonera) y El Caminito, Centro,.. Andar y andar, es de lo que se trata en estas ciudades enormes. En realidad no tenemos ningún objetivo concreto en Baires, solo estar con Valerio unos días y pasar buenos ratos juntos.
Hay un dicho de los argentinos, se dice que son de los italianos que hablan español y se hacen los ingleses, jajajajaja
Obviamente presenciamos un show de Tango, esta todo pensado pero los turistas, no hay demasiado argentino que vaya a un local de tango, pero es normal que un foráneo quiera sentir de cerca ese baile tan sensual.

Después de unos días en Buenos Aires, nos dirigimos hacia Iguazú, concretamente a Puerto Iguazú, que es la parte Argentina, Foz de Iguazú es la parte Brasileña.
Las cataratas es el mayor atractivo de la zona, y se pueden visitar las dos caras. No sabría decir cuál de las dos es mejor, simplemente puedo decir que espectacular.
Uno se encuentra frente a una de las maravillas de la naturaleza, la mano del hombre no ha intervenido para nada, solo para colocar las pasarelas que permiten acercarte aun más a los saltos de agua.
Estamos con frontera brasileña y se nos pasa por la cabeza de volver a cambiar nuestros planes y pasar unos días en Brasil, pero después de unos segundos de una lógica recapacitación, volvemos a la ruta original, es decir, seguir rumbo norte para llegar hasta Bolivia.
Así que tomamos un bus de 22horas para llegar a Tucumán. No es demasiado habitual llegar a esta ciudad, pero nosotros teníamos parada obligada, Flor y su familia nos esperaba.
No nos tuvimos que preocupar de nada: alojamiento, asado, cenas,.. Un lujo. Creo que no lo vamos a olvidar en la vida.
Durante estas 22hras de bus conocimos a Susana, una señora súper gentil que tenía una carnicería cerca de la ciudad, así que nos envió unos chorizos y unas morcillas al hotel!!!que risa,..

Nuestra próxima parada es Salta, población pequeñita pero con mucho turismo, debido a su famoso tren de las nubes. Este tren es el más alto del mundo, que antaño funcionaba como transporte de mercancías entre Argentina y Chile; ahora solo funciona a nivel turístico.
Salta es acogedora, con algunos edificios coloniales y calles peatonales llenas de comercio.
Estamos ya bastante al norte de Argentina, así que visitamos pueblos como Tilcara o Purmamarca, que se encuentran en la quebrada de Humahuaca, espectacular paisaje.
Es curioso porque se ven gentes, se viven situaciones, se sienten olores totalmente ajenos, se hace difícil pensar como aun puede haber pueblos así, pero que nos brindan la oportunidad de conocerlos gracias a toda la gente que vive en ellos.

viernes, 4 de junio de 2010

A zonzo per l'Argentina

Notte qui a Tucuman, quasi da un mese in Argentina e, di nuovo, molti volti, luoghi ed esperienze che si accavallano nella memoria.

Dalla svolta di Bariloche, verso nord e non verso sud, siamo passati alla tranquilla ed accogliente Mendoza, con i suoi vini e l'enorme parco cittadino. Da li siamo andati fino all'Aconcagua, la montagna piú alta d'America. Con un minibus su e giú per le ande sotto un bel cielo azzurro, a caccia (fotografica) di puma e condor. Neanche l'ombra!! Solo guanacos.

Poi Cordoba con la visita di rito ad Alta Gracia, luogo d'infanzia di Ernesto Guevara, prima che diventasse el "Che". Forse non tutti lo sanno ma "che" é un intercalare piú che frequente qui in Argentina, e da li viene il soprannome. A Cordoba scopriamo la meravigliosa accoglienza ed ospitalitá degli argentini. Andiamo a pranzo al mercato centrale, di solito si mangia bene e puó anche essere economico. Ovviamente noi ci sediamo nel locale piú caro, pranzo a base di "marisco", ed i nostri vicini di tavolo, una coppia di cinquantenni, si mettono a chiacchierare con noi. Ci invitano ad andare con loro il giorno seguente a las altas cumbres. Ci vengono a prendere e passiamo la giornata insieme. Ci hanno anche fatto un regalino: semplicemente adorabili. Grazie Luis e Maria Teresa.

Da Cordoba ci spostiamo a Buenos Aires ed arriviamo proprio in occasione della celebrazione del bicentenario argentino. In realtá il 200º anniversario d'indipendenza sará il 9 luglio 2016 ma, visto che il mandato de la presidenta (Cristina Fernandez) scadrá prima, ha stravolto un po la storia ed ha scelto il 25 maggio 2010. In quella data, seppur importante, inizia il processo di indipendenza che arriverá solo 6 anni piú tardi. Ma alcuni politici argentini ricordano quelli italiani.....modellano i fatti a loro convenienza....la genetica non é un'opinione. La cittá é un caos, alcune parti belle, altre molto meno. Ho trovato parecchie similitudini con l'Italia, con Palermo. Ci sono i posteggiatori abusivi che estorcono soldi a chi parcheggia, macchine in doppia fila, cartacce. La mentalitá é sorprendentemente simile. Esiste un detto che riguarda gli argentini, specialmente los porteños: gli argentini sono degli italiani che parlano spagnolo e vogliono fare gli inglesi. Il mio caro amico Valerio, che ci ha ospitato durante la nostra visita nella capitale, mi ha insegnato questa frase e devo dire che sembra calzare a pennello!! Un esempio. Teatro Colón, chiuso da alcuni anni per restauro ed inaugurazione prevista alla ore 19:00 del 24 maggio. Un milione di persone, compresi noi, affollano la zona. Fa freschetto e non ci si puó muovere, troppa gente. Alle sette la gente comincia a fischiare, dopo 5 minuti lo speaker annuncia un ritardo di 30 minuti e tutti a lamentarsi. Quando mancano 15 minuti alle otto di sera finalmente inizia lo spettacolo. Davvero bello peró anche li cose all'italiana: il sistema di amplificazione salta diverse volte rovinando l'effetto scenico delle immagini proiettate sulla facciata del Colón. Mi sembrava di essere a Palermo!! Ah, qui esiste un quartiere che si chiama cosí, uno molto alla moda, pieno di locali e di gente danarosa. Forse il sindaco si riferiva a questi luoghi quando faceva la campagna "Palermo cool"!!
Durante il nostro soggiorno nella capitale non possono mancare visite ai quartieri di Boca, sede del mitico club di Maradona e de la Bombonera, al suo Caminito ed a San Telmo. Ed ovviamente un Tango Show. Niente male, davvero. Un ragazzo argentino, conosciuto una sera, mi dice che é uno spettacolo turistico, non molta gente balla o va a vedere tango. E certo lo so, gli dico. Rispondo che anche in Italia, culla dell'opera, non é che la gente sotto la doccia canti la Boheme!! Peró se un turista puó va alla Scala, per esempio.

Dalla capitale ci dirigiamo ad Iguazú, milioni di litri d'acqua che ogni secondo cadono con forza per decine di metri dai piú di 200 cascate distribuite su un'arco di 2 Km fra Argentina e Brasile. Stiamo 2 giorni e visitiamo ambo i lati, l'argentino ed il brasiliano. Non so spiegare a parole, credo non si possa. Semplicemente bisogna essere lí per ascoltare ed ammirare questa meraviglia della natura. Le foto, anzi meglio qualche video (che cercheremo di caricare), possono rendere l'idea.

Da Iguazu a Tucuman, verso ovest, in autobus (22 ore..aaaaaaaaahhh). Conosciamo Susana, un'altra dei tantissimi generosi e gentili argentini, che ci spiega di avere una fabbrica di insaccati e, prima di scendere, ci chiede l'indirizzo dell'hotel per poterci spedire alcuni dei suoi prodotti (che sono arrivati!!). Mentre parliamo, io ingenuo, chiedo se esporta oppure vende solo nel mercato interno; lei un pó imbarazzata mi dice che sono famosi a livello locale...del paesino (non ricordo il nome)....ha una macelleria!!! Certe volte farei meglio a non chiedere nulla, poverina....di certo non la volevo mettere in difficoltá.
Qui a Tucumán un'amica di Laura, Flor, ci prepara un'accoglienza da vip. Una persona ci viene a prendere alla stazione e ci porta in Hotel...era da dicembre, da Bali, che non andavamo in un hotel vero e proprio. Sempre ostelli, bagni condivisi con altre dieci persone...e adesso siamo felici come bambini, quasi commosssi da tanto lusso. É un 3* ma ci sembra una reggia!

Fra poco si ritorna a paesi un pó piú complicati per viaggiare: Bolivia e Perú ci aspettano. Non vedo l'ora. Uyuni, Machu Pichu, Titicaca, Cuzco....spettacolo, spettacolo, spettacolo...

domingo, 16 de mayo de 2010

Il club dei Patagonici deve attendere

Tanto parlare del fin del mundo e poi...non andiamo! Un pó di rabbia e tanta impotenza visto che, come avevo anticipato, i collegamenti sono ridotti all'osso e per arrivare fino ad Ushuaia, passando per El Calafate, Puerto Natales, Punta Arenas, impiegheremmo troppo tempo. Solo il primo tragitto 2 giorni e mezzo. In piú, il clima adesso non ci consentirebbe di godere appieno delle meraviglie dei luoghi che andremmo a visitare. Navigare per il Canale Beagle, come storici personaggi, non sará possibile fino alla nostra prossima visita; allora si che entreremo a pieno titolo nel club dei Patagonici.
Oggi partiremo, dunque, in direzione nord, verso Mendoza. Cercheró di affogare la delusione negli ottimi vini della zona. Visiteremo i dintorni della cittá, dicono siano molto belli; dopo verso Cordoba e quindi...Buenos Aires! La capitale piena di "Tanos" (cosí chiamano gli argentini di origine italiana) e con il famoso barrio de Palermo, come essere a casa insomma. Proveremo la vita notturna, guidati da amici che vivono li (vero Valerio??) e cercheremo di organizzare i successivi spostamenti per Chile (nord), Bolivia e Perú.
Ah, un'ultima cosa. Meno male che il Palermo non é andato in Champions, cosí la gente forse si concentrerá sui problemi reali della cittá e non sul sorriso ebete del sindaco e del presidente della squadra che usa il calcio come scudo per nascondere i suoi affari.

ziga zaga entre Chile y Argentina

Después del calorcito de Valparaiso, llegamos a la lluviosa Valdivia. Es el lugar de Chile donde mas llueve, cachai!! Es curioso porque en el mercado fluvial hay unos leones marinos que forman parte ya de la población valdiviana,... han dejado de pescar por su cuenta, ya no hacen ningun esfuerzo para comer, tienen a los vendedores de pescado a medio metro que los alimentan cada dia. Son bestias enormes, son pesados pero ágiles, aunque no lo parezca, es por eso que ya advierten que son animales peligrosos, jajajaja
El pescado y marisco es abundante es esta zona: sierra, navajuelas,choritos, cholgas, jaibas,.. a un precio de escándalo.
Los días que hemos estado aqui, ha estado lloviendo, poca cosa hemos podido hacer,pero no hemos dejado de celebrar el cumpleaños de Gabriele, aunque fuera una cena de bocadillo de lomo.

El mal tiempo nos hace mover hacia Puerto Varas, es una bella ciudad fundada por los inmigrantes alemanes del 1852, una de las mas turisticas de la Patagonia.
Desde Puerto Varas accedemos al Parque Nacional Vicente Perez Rosales, los saltos del rio Petrohue, y el lago de Todos Los Santos.
El buen tiempo nos brinda unas vistas espectaculares del volcan Osorno, desde el lago Llanquihue.

Siguiente parada: la isla de Chiloe. Seguimos en la Patagonia,aunque aqui los paisajes son bastante distintos. Un lugar perfecto para relajarse y cargar pilas. Hace frío.
Probamos el plato tipico de la isla, el curanto, un plato a base de tres tipos distintos de mejillones, almejas y una mezcla de carne..ecssss

Si visualizais en el google map, vereis que no tenemos opcion de continuar bajando, la unica opcion es volver hacia atras y continuar el viaje por tierra. Queremos pasar a Argentina, llegando a Bariloche. Nos esperan unas 12hrs de bus!!!

Bariloche, ciudad turistica por excelencia, dispone de chocolaterias, hospedajes de todas las categorias, restaurantes con comida regional, parrillas.
Ubicada en los andes patagonicos en el parque nacional de Nahuel Huapi, su mayor fuente de ingreso es el turismo de esqui, y lo creo, porque hace un frio que te mueres,..
Ofrece gran variedad de actividades outdoor, excursiones a lagos, montañas,cerros...Podrias pasar tiempo por esta zona disfrutando de la belleza incomparable de la cordillera de los andes y sus alrededores.

Os informamos que Perito Moreno y Ushuaia van a quedar pendientes, volveremos a Argentina pero en verano ( su verano), ahora hace demasiado frio.
La ruta 40 esta cerrada por lo que necesitaríamos mas de 2 días para llegar desde Bariloche a Calafate, unas 30hrs en bus,.. demasiado.

miércoles, 12 de mayo de 2010

Verso i ghiacci australi

Una di notte. Bariloche. Riordino mentalmente le cose fatte negli ultimi dieci giorni e...sapete cosa?? Ho pensato che era dai tempi dell'India che non prendevamo tanti autobus, passandoci su cosí tante ore. Tanto per dire, ieri siamo partiti alle 8 di mattina e siamo arrivati alle 9 di sera, niente male no?? Da Santiago a qui abbiamo percorso piú di mille chilometri e siamo solo all'inizio....
Siamo passati da Valparaiso che Neruda chiamava "la novia del oceano"; certo deve essere cambiato parecchio da questa visione cosí idilliaca anche se la cittá, nonostante la decadenza, conserva un fascino formidabile. Dopo siamo andati verso sud (friddu, friddu!), a Valdivia, paesino che sarebbe piacevole se la persistente e costante pioggia, accoppiata al vento, non entrasse fin dentro le ossa. La particolaritá del posto é una colonia di leoni marini che bivacca sulla sponda del fiume a lato del mercato del pesce. I venditori puliscono i pesci e gli tirano i resti e questi magnano e magnano...e su di noi piove e piove....dopo svariate ore di bus arriviamo e Puerto Varas, deliziosa localitá vicino al parco nazionale di Petrohue, nel cui mezzo svetta lo splendido vulcano Osorno, incastonato fra i laghi al confine fra Chile ed Argentina. Passiamo delle giornate divertenti e finalmente con il sole!! Ho anche l'occasione di disintegrarmi una sera, colpa mia. Birre a fiumi e vino...fatto scegliere da un inglese...vino gato....che schiiiiiifooooooo.
Con quattro martelli pneumatici dentro la testa mi sciroppo una giornata in bus fino all'isola di Chiloe. Per fortuna il giorno dopo resuscito ed il tempo ci accompagna ancora una volta per l'intera permanenza sull'isola. Durante le traversate in traghetto (andata e ritorno) lo spettacolo della fauna marina é davvero impressionante: decine di uccelli marini fra cui svariati pinguini..che bellini!! E poi foche, delfini, etc. ormai l'eccezione sembra diventata la norma e ci sembra quasi scontata tanta abbondanza. Che bello.
Alla fine Bariloche. Oggi abbiamo scalato il cerro Campanario (una montagna in pratica) ed abbiamo goduto di un panorama di una bellezza disarmante. Grazie San Culo, grazie!! Abbiamo visto anche una bellissima coppia di condor andini, uccelli enormi a poche decine di metri, volteggiando in aria con le ande sullo sfondo. Ora non voglio fare l'esagerato, peró mi sono quasi emozionato. E per concludere la giornata....”bife de lomo a la parrilla”. Devo dire che la carne argentina merita pienamente la fama di cui gode. Deliziosa.
Chile ed Argnetina, almeno a queste latitudini, sono davvero molto simili. E adesso sempre piú giu...non sappiamo bene come perché in questo periodo i collegamenti sono ridotti all'osso. Ben che vada ci aspettano 30 ore circa dentro un pullman...
Vi bacio tutti, uno ad uno

lunes, 3 de mayo de 2010

Oceania: regresaremos

Se terminó nuestra etapa en Oceanía, aunque volveremos para relajarnos en alguna de sus fantásticas playas paradisiacas, ya sea en Tonga, Samoa, Cook, Tahiti,..
Después de más de 4 meses entre Australia y Nueva Zelanda, empezamos nuestra aventura sud americana. Antes de aterrizar en Santiago de Chile, sobrevolamos los Andes, ya medio nevados, aquí empieza el otoño,.. parece que haya niebla, pero no, es polución.
Hemos estado respirando aire puro en NZ, aquel aire que hace daño en la garganta de lo puro y frio que es...en Santiago nos tenemos que tapar la boca para evitar que entren más microbios de lo debido.
Qué diferencia de gente, de paisaje, de trato,.. Me gusta oír mi idioma (aunque no sea al 100% el mío ,jejeje), pero eso de poder entablar una conversación con los lugareños, me fascina.
Nos hemos estado familiarizando con la gastronomía chilena: la chorrillana (patatas fritas, huevo frito, cebollín, carne,.. vaya una bomba), el chupe ( una especie de mezcla de mariscos horneada con queso rallado), la paila de marisco ( no es más que una sopa), el italiano ( hot dog),.. y una infinidad de platos más.

Visitamos Valparaíso, el lugar de Neruda, ciudad construida encima de 42 cerros, cada uno de ellos es un museo al aire libre, lo veréis en las fotografías.

Estamos alojados en el cerro de La Concepción, en un hostal muy acogedor, mas bien es una casa entera para Gabriele y para mi, estamos en temporada baja y no hay ningun huesped mas, tiene un gran comedor pero una pequeña cocina.
Tenemos el desayuno incluido y pagamos poco, asi que es perfecto. Hoy nos hemos levantado tarde, puede que fuera necesario descansar, desayunamos y salimos,... ahhh por cierto, a la hora del desayuno empezó a temblar la casa,duró solo unos segundos, pero, pensando en lo que había pasado hace solo 60 días, no nos gustó demasiado la sensación de estar aqui.No paso absolutamente nada, se ve que aqui estos pequeños movimientos son normales :)

Mañana nos vamos hacia Valdivia, ciudad de veraneo de muchos chilenos, veremos si podemos hacernos el baño, esperemos que sí ya que de momento el tiempo nos esta acompañando.

Y para terminar: nada puede contener todo el sol en las banderas de la primavera invencible,.....

sábado, 1 de mayo de 2010

Il giorno piú lungo della mia vita...

...40 ore sono passate dalla mezzanotte del giorno 28 a quella del giorno 29 di aprile. Eh si perché sono partito il 29 alle 16.40 da Auckland e sono atterrato il giorno 29 alle 11.40 (mattina) a Santiago de Chile!!! Sono ancora rincoglionito, un poco piú del solito. Era da un bel pezzo che non scrivevo, quale modo migliore che ricominciare dal sud America.
Immaginate di svegliarvi a diverse migliaia di metri d'altezza, guardare fuori dall'obló e vedere, dopo tanto, tanto, taaaanto pacifico, la costa chilena e le ande a poche decine di chilometri, con le cime innevate e l'Argentina subito dietro. Che bello atterrare e sentire parlare una lingua familiare, anche se non é la mia, dopo 8 mesi passati fra lingue sconosciute: dall'India all'Indonesia e da li inglese per 4 mesi di fila fra Australia e Nuova Zelanda. E la gente...ma che differenza con gli inglesi, australiani e neozelandesi. Eh si perché alla fin fine sempre ingrisi sunnu. Mi sento come quei palermitani che quando parlano di una persona di colore la chiamano "u turcu", e non importa se sia ugandese o di qualche isola del pacifico. Se é scuro é u turcu. Dal primo momento si nota che il sangue nelle vene non é lo stesso, la gente ti parla sorridendo e parla, parla....dopo tanti mesi passati nell'indifferenza fa proprio piacere fermarsi a chiacchierare con "lugareños", quasi mi sono emozionato. La cittá é grande e caotica, dicono che la sera (e non) puó essere pericoloso andare in giro per il rischio di furti, etc. ma se la maggior parte della gente é come quella che abbiamo incontrato in questi due giorni, beh allora vale la pena rischiare. E dicono che al sud, nei luoghi piccoli ed isolati, siano ancora piú calorosi. Oggi siamo sati in giro per la cittá e, anche se non é bellissima, di certo é affascinante e ci sono certe zone carine ed interessanti. Qui gli effetti del terremoto si notano solo in alcuni degli edifici piú antichi, spesso chiese e palazzi storici. Per il resto nulla. Domani ci sposteremo a Valparaiso, il luogo preferito da Neruda, e da li giú, verso il freddo, verso la Patagonia di Darwin e Chatwin, dei ghiacciai, di Ushuaia ossia "el fin del mundo", la porta per l'Antartide. Tutto questo tempo permettendo visto che l'inverno si avvicina, e con esso la neve ed il gelo. Ma tutti concordano, dalla donna dell pulizie dell'albergo in cui alloggiamo al cameriere di un ristorante del mercado central, che é "muy linda" molto bella, non ce la possiamo perdere. Sicuramente quando saremo li ricorderemo piú di una volta, e con nostalgia, al caldo ed alle spiagge paradisiache in cui siamo stati fino ad ora, dalla Thailandia alla Nuova Zelanda.
Fra quattro mesi quest'avventura, ahimé, volgerá al termine e si ritornerá alla vita reale. Non so cosa mi aspetta, se troveró lavoro o no. Peró porteró sempre dentro di me la felicitá di aver dato vita e forma ad una cosa cosí piccola ma cosí grande: realizzare un sogno.
E come dicono in Spagna QUE ME QUITEN LO BAILAO!!

Ultima cosa. Per chi avesse mai pensato di volermi/potermi/dovermi contattare via telefono cellulare durante la mia permanenza in Chile: qui non funzionano ne la scheda spagnola ne la italiana. Se risolveró aggiorneró la situazione.

Besos

lunes, 12 de abril de 2010

Nueva Zelanda - ovejas y pastos para aburrir!!

Como hemos estado haciendo hasta ahora, os explico un poco nuestra aventura en NZ. De momento podemos empezar por los 23 días que tenemos pensado pasar en la isla del sud.
Lo primero que hemos hecho ha sido alquilar una “camper” totalmente equipada para poder sobrevivir dentro de ella durante todos estos días. La organización dentro de este pequeño espacio es fundamental, si no estás perdido. Así que por la mañana: recoger la cama, montar la mesa para el desayuno, fregar los platos en el lago / rio, y pensar el siguiente destino.
Al ir con la camper no es necesario dormir en hoteles o albergues, pero tiene su parte de dificultad, ya que cada día tienes que pensar donde vas a dormir. Por todo el país, hay lo que llaman los campground ( algunos mas básicos que otros), donde te ofrecen un sitio al aire libre donde dormir, pagando una pequeña cantidad por persona. Este dinero se pone en las “honesty box”, es decir en las cajas honestas, y por la mañana los rangers pasan a recoger este dinero. …. Y los NZ se fían de nosotros? Bromas aparte, aquí hay muchas cosas que funcionan así: panaderías, fruterías, la compra de huevos de granja,..
NZ está llena de parques naturales, reservas,.. se pueden hacer rutas de 2 o 3 días, o bien de 4 o 5 horas, pero hasta de 30’ si se prefiere. Hay para todos los gustos. Eso sí en todos disfrutas de unos parajes de ensueño, colores de otoño, extensiones infinitas de pastos verdes con centenares de ovejas, vacas, ciervos,..lagos con aguas transparentes, montañas nevadas, glaciares, cascadas..
Nuestra ruta empezó en Christchurch, continuando por Dunedin con parada en Moeraki para ver los esperados pingüinos de ojos amarillos, parando en el Mt Cook para hacer un divino trekking rodeados de montañas coronadas con nieve, continuando hacia Milford Sound y su famoso fiordo, aunque no disfrutando como debiéramos por la intensa lluvia que había ese dia, llegando a Queenstown y Wanaka.
Después de alguna que otra actividad, seguimos la ruta hacia Fox y Franz Josef Glaciar, donde disfrutamos a tope de los glaciares, Gabriele a pie y Laura en helicóptero,.. algo mas cómoda, la verdad. Hoy hemos estado en Kaikoura, donde hemos avistado solo una ballena, se ve que en temporada alta se pueden ver hasta 8!!! una experiencia increible,..
Pronto nos trasladamos a la isla del norte, asi que ya os contaremos mas,.. esperemos que el tiempo alla sea de unos pocos grados mas

jueves, 8 de abril de 2010

Nuova Zelanda. Che freddo!!

Eccoci qua, agli antipodi. Mentre da voi si portava l'ora avanti (orario estivo) qui si e' spostata la lancetta una ora indietro (orario invernale). Siamo in una zona di ghiacciai e montagne, laghi e fiumi dalle acque gelide. Domani a scalara il Franz Josef, 8 ore di cammino. Il paese e' davvero bello e, come previsto, le distanze fra un posto e l'altro sembrano ridicole rispetto all'Australia. Luoghi meravigliosi, boschi incantati e camminate spettacolari in scenari da film. Non per niente hanno girato da queste parti il signore degli anelli. Continuero' un altro giorno...scade il tempo del collegamento...baci ed a presto.
Eccomi qui a continuare.
Stamattina eravamo in un paesino, Kaikoura, rinomato per la presenza costante di delfini, foche e balene. Alle 10 circa siamo saliti su un elicottero a 4 posti, sembrava il meccano. Mezz'ora in aria a sorvolare un bestione di 18 metri, non mi sembrava vero! Qui é davvero sorprendente, i paesaggi dell'isola sud sono ogni giorno piú belli e la fauna locale mi riporta ai tempi in cui, da bambino, guardavo affascinato i documentari. Ma chi se lo immaginava che sarei stato accovacciato per quasi un'ora fra i cespugli ad un paio di metri da una coppia di pinguini?
Qualche giorno fa sono stato a camminare su un ghiacciaio per circa 6 ore, passando fra alte e strettissime pareti di ghiaccio, mentre Laura se ne stava comodamente seduta in elicottero per arrivarci...beata lei.
Altro dato strano: la popolazione é composta da quasi 5 milioni di persone e quasi 50 milioni di pecore. Con tutte ste bestie ed i verdi pascoli sarebbe il paradiso dei Sofia (riferimento che solo la famigghia puó cogliere). Farei volentieri a cambio fra qualche decina di milioni di pecore neo zelandesi con un pari numero di "pecoroni" scelti fra i cittadini italiani. Ah, se solo si potesse ;))
Domani a sbevazzare un po di vini nelle cantine della zona di Marlborough ed il 17 cambio di isola...finalmente un po di calduccio al nord.
Baci

martes, 23 de marzo de 2010

Quasi agli antipodi...minchia!

Oggi ultima giornata in Australia, esattamente a Melbourne. Non ci eravamo resi conto che da domani qui iniziano le prove del GP d'Australia e domenica c'é la gara, altrimenti saremmo restati. Qui il biglietto costa molto meno che in Europa, "solo" 99 AUD (circa 80€) per una giornata intera con gare e concerti...peccato. L'Australia é davvero enorme, abbiamo macinato chilometri su chilometri, gli ultimi 1.600 fatti da Adelaide fino a qui, passando per la famosa Great Ocean Road. Paesaggi spettacolari e tante spiagge, delfini a pochi metri dalla costa, surfisti, canguri e Koala. La gente di qui non é che mi entusiasmi..."ingrisi sunnu"!! Peró alcuni posti, specie l'outback e certi punti della costa ovest, sono magici. Domani Christchurch; come avrete capito la Nuova Zelanda é un paese musulmano. Ma come cavolo si fa a chiamare una citta Christchurch?? Gli potremmo regalare il papa ed invece no, ce lo teniamo stretto stretto. Comunque sia tutti dicono che é un paese meraviglioso, quindi abbiamo molta voglia di esplorarlo. Dopo l'Australia tutto ci sembrerá vicino, le distanze quasi nulle fra un punto di interesse e l'altro. E mentre adesso da voi arriva il caldo, noi andiamo al freddo, sui ghiacciai dell'isola sud. E dopo...booh?? Non voglio dire piú nulla perché nei nostri programmi rientravano le isole Fiji ed il Chile. Ciclone e terremoto. Che culo no? Se scegliamo un altro destino magari l'isola affonda od esplode un vulcano..per scaramanzia non facciamo programmi e, se li facciamo, non diciamo nulla. Se qualcuno é giá stato ed ha suggerimenti per qualche posto speciale in NZ, noi accettiamo consigli.

Hasta pronto!

ADIOS AUSTRALIA!!!

Después de dos meses y medio en Australia, mañana cogemos el rumbo hacia un nuevo país: Nueva Zelanda.
En todo este tiempo hemos tenido la ocasión de nadar en la Barrera de Coral más grande del mundo, junto a tiburones (que no vimos pero los hay), tortugas, peces de colores, estrellas de mar, decenas de corales diversos,…ir hasta Fraser Island, una isla de arena donde uno puede guiar su propio coche 4x4 por las larguísimas playas, disfrutar de la cosmopolita ciudad de Brisbaine, surfear en Byron Bay con los delfines, hasta llegar a la esperada Sydney.
Qué bonita ciudad!! Sus jardines, su Opera House, sus elegantes avenidas y su gentil gente me han fascinado. Merece la pena coger el ferry hasta Mandly y disfrutar de las bahías de esta gran urbe.
Suerte tuvimos de alojarnos en casa de Víctor, nos sentimos un poco más cerca de casa. Salimos en barca por las lagunas de Sydney, una experiencia para repetir, aunque dentro de unos años (Australia nos queda un poco lejos)
Nuestra próxima parada fue Adelaide, una de las ciudades más vivas del continente gracias a sus famosos Festivales de Música, Teatro, Jazz,…. Nuestra llegada coincidió con alguno de estos eventos además de la famosa Clipsal 500c (sustituyendo a la F1 que se traslado a Melbourne). Pasamos un fin de semana deportivo!!
Con nuestro pequeño coche nos dirigimos desde Adelaide hasta Melbourne, pero antes llegamos al Parque Nacional de Grampians, donde caminamos y caminamos hasta dolerme aquellos músculos que había olvidado que existían!!
Great Ocean Road, parece que estemos en la carretera de la costa desde Barcelona a Sitges (por supuesto salvando las distancias), pero muy recomendable conducirla si se viene algún día a este continente.
Ahora que estamos en Melbourne, nos viene a la memoria todo lo que hemos vivido, no solo en Australia, sino en todos los países que hemos estado; sobre todo la India. Es uno de los países que más nos ha impresionado, seguramente porque es totalmente distinto a lo que estamos acostumbrados a vivir: sus olores, su gente, su caos, sus ruidosas ciudades, sus mercados,… India Imprescindible.
Han pasado ya muchos días desde que nos despedimos pero faltan aun menos para regresar a casa.
Parecia que un año daría para mucho, pero os asguro que no "da pa tanto"

sábado, 6 de marzo de 2010

Giro di boa

Da oggi sono piú i giorni di viaggio trascorsi che quelli restanti. Avere 6 mesi addosso e non sentirli, questo é ció che piú mi fa piacere, anche se stare cosí a lungo in giro, senza mai fermarsi, é stancante. Ve lo assicuro. Ovviamente non mi sto lamentando anzi, se potessi vivrei cosí il resto dei miei giorni; peró dover pensare giornalmente cosa dovrai fare, come dovrai farlo, quanto potrai spendere, scegliere cosa dover, inevitabilmente per motivi di tempo, tagliar fuori. Eh si, perché alla fine un anno sembra tanto ma non ci permetterá di visitare piú di 10-15 paesi. Ma resta ancora tanta vita davanti per poter cercare di conoscere altri luoghi ed, almeno in parte, altre culture. Adesso siamo a Sydney, moderna cittá che si trova in una baia spettacolare che sfocia nel pacifico. Ma prima di adesso abbiamo visitato tanti altri posti, conosciuto molte persone e vissuto innumerevoli esperienze. Come non ricordare l'emozione di veder sorgere il sole con la catena dell'Himalaya come sfondo, oppure la prima immersione in compagnia delle mante giganti e degli squali; e l'India con i suoi colori, odori e personaggi incredibili. La notte nel deserto, le isole paradisiache della Thailandia o le montagne laotiane, dove abbiamo camminato, mangiato e dormito per tre giorni. I monaci buddhisti in processione all'alba, le guide che ringraziavano gli spiriti del bosco durante i trekking, i compagni di viaggio hindu e le meravigliose moschee. E la bellezza unica delle spiagge di Cape le Grand, gli incontri ravvicinati con i delfini, le notti passate sui treni e sugli autobus...specialmente in India. Buonanotte a tutti. Spero di sognare che ancora debba iniziare questa mia avventura, per riprovare il brivido e l'emozione che hanno preceduto la partenza, poiché adesso sta per subentrare la paura che finisca tutto troppo in fretta.

lunes, 1 de marzo de 2010

spiagge, isole e tunnel

In questi giorni siamo scesi al sud, dai tropici alla zona sub-tropicale, per la costa est. Non siamo potuti andare in crociera per le Whitsundays a causa del tempo, stagione delle piogge; dicono che sia un paradiso di spiagge bianche e mare cristallino. Peró voi vi immaginate a stare in una barchetta con onde di 3 metri, acqua sotto ed acqua dal cielo e non poterselo godere?? Sará una scusa per ritornare. Oltre a questo, dopo aver visto le spiagge di Cape le Grand...Piú a sud siamo stati per due giorni a Fraser Island, 120 chilometri di sabbia ricoperta da foreste pluviali, laghi cristallini e...decine di fuoristrada a velocitá massima sulla battigia. Un luogo davvero bello ed unico nel suo genere. Peccato sia vietato nuotare nel pacifico a causa degli squali! La vera sorpresa é stata Brisbane, una cittá grande, moderna, bella, piacevole e con una meravigliosa passeggiata nel southbank del fiume che la attraversa. Oggi ho letto una notizia che la riguarda: fra pochi giorni apriranno un tunnel che passo sotto la cittá e sotto il fiume, dicono che sia il tunnel piú lungo di tutta l'Australia, e fin qui nulla di strano; continuo leggendo e vedo che i lavori sono terminati sette mesi prima del previsto ed il sindaco non vuol fare nessuna inaugurazione per evitare di congestionare il traffico. Lo apriranno di notte. Ho pensato alla stessa situazione, ipotetica, in Italia...avrebbero chiamato pure le frecce tricolore per l'evento!! Adesso siamo a Byron Bay, paradiso dei surfers, e stasera partiremo per Sydney dove finalmente staremo di nuovo in una casa, non in un dormitorio da 12...che emozioooooone!!

martes, 16 de febrero de 2010

Australia, terza tappa

Dopo la bellissima e spopolata west coast siamo andati fino al cuore del continente, il monolite piu' grande del mondo, creato nel tempo del sogno e sacro agli aborigeni australiani: Uluru. Uno stupido agente di viaggio, a Perth, ci aveva detto:"non vale la pena andarci, e' solo una roccia". Tecnicamente ha ragione, ma per il resto non ho mai sentito nulla di piu' sbagliato. Trovarsi li di fronte, al tramonto ed all'alba e' stato bellissimo; osservare lo spettacolo dei colori che assume, come cambiano in fretta. E le incredibili ombre proiettate sulle sue pareti, impossibile da spiegare. Purtroppo abbiamo assistito a questa magia (quasi sempre) dietro una piccola rete, a causa di un esercito di mosche agguerrite che si innamorano per qualche oscuro motivo delle tue labbra, dei tuo occhi e del tuo naso!!!
Adesso siamo a Cairns, appena tornati da una escursione alla great barrier reef. Un'altra meraviglia della natura, questa volta sommersa. La vedremo meglio alla nostra partenza da Sydney, fra un mesetto, dall'aereo che ci portera' fino alla Nuova Zelanda.
Insomma qui non si sente la mancanza dell'inverno europeo, della pseudo-informazione italiana, dei sindaci subnormali (tipo quello di Palermo?), degli spappolapalle della domenica che seguono la nuova religione (il calcio), delle mamme che mandano le figlie con un vecchietto perche' e' presidente del consiglio...e mi fermo qui perche' la lista e' troppo lunga.
Scusate la digressione fuori tema ma ogni tanto, dopo aver letto le notizie, devo pur sfogarmi con qualcuno!!!!
Baci dalla terra dei piu' agguerriti tracannatori di birra che esistano.

Ayers Rock - Northern Territory

Habreis visto que hemos anadido alguna foto mas,.. pues se trata del Parque Nacional de Kata Tjuta Uluru, donde se encuentra una de las imagenes mas famosas de Australia: Ayers Rock.Es un simbolo sagrado para los aborigenas, pero para entender un poco mas, se tiene que venir a Australia.. os he convencido esta vez?

En estos tres dias hemos aprendido mucho de todo lo relacionado con los "dream time", segun los aborigenas son las senales que han dejado las divinidades que han creado el mundo, y las cuales marcan un camino sagrado que se pueden seguir con los cantos aborigenas ( que por supuesto no nos hemos aprendido...)

Nosotros hicimos los 10km de base de Ayers Rock, que no es poco,.. y menos a mas de 30grados ( repito: no vengais en verano australiano)

Dormimos de nuevo bajo las estrellas, esta vez en el hemisferio sud, viendo diferentes grupos de estrellas,.... espectacular.

nos gusta este pais, pero nos esta arruinando!!! aun asi estaremos aqui hasta principios de marzo,..

PD: tengo que hacer un refresh de mi ingles, ... me buscare un profesor australiano,.. no entiendo la mitad de las conversaciones...

sábado, 13 de febrero de 2010

En las antipodas no se esta nada mal...

Llevamos ya casi un mes en Australia. No sabria por donde empezar, hemos dejado un poco de lado el blog pero aun estando en un pais desarrollado como este, no siempre se puede encontrar conexiones a internet, y mas si uno se encuentra en lo que llaman "outback road"
Empezamos nuestra aventura australiana en Perth, una de las ciudades mas aisladas del mundo ( asi dicen, continuamos por la costa oeste rumbo Esperance, pasando por los vinedos de Margaret River, por bosques de arboles gigantes en la zona de Albany e infinidad de maravillosos sitios mas.

Nuestras proximas paradas son Kalgorliee, Newman, Parque Nacional de Karijini, Exmouth, Coral Bay,.... hasta llegar de nuevo a Perth.
Con todo esto hemos viajado unos 6200km!!aun asi recomiendo las carreteras secundarias llenas de canguros, camiones extra size ( de unos 53m), de polvo rojo, llanuras infinitas,atardeceres increibles,..

Recomiendo un viaje por la costa oeste de Australia, aunque sea poco turistica.. eso s'i, si se puede escoger no vengais en verano australiano...hace un calor insoportable ( sabeis como me gusta el calor, ... pero ni yo lo he podido resistir,.. casi).

jueves, 4 de febrero de 2010

Mio cuggino mio cuggino

Circa 15 anni fa mio cugino Francesco partí per l'Australia ed al suo ritorno rimasi incantato dai suoi racconti. Ne ho un ricordo vivido e colorito, non di tutti ma di molti. Probabilmente lui é stata una delle persone che piú mi ha trasmesso la voglia di viaggiare, la curiositá di conoscere posti nuovi e soprattutto di visitare, almeno per un poco, il nuovo mondo. E adesso sono qui da piú di un mese nella west coast, dove abbiamo percorso con un (mini)camper piú di 5.000Km. La maggior parte di nulla; fra una tappa e l'altra non c'é nient'altro che "bush", canguri, terra rossa e tanto tanto vento. I posti piú belli che abbiamo visitato sono tutti nel sud-ovest, sotto Perth e sulla costa fino ad Esperance. Ma anche altrove abbiamo vissuto esperienze incredibili, come ieri a Monkey Mia. Piú delle parole parlano le immagini.
E fra poco partiremo per uno dei simboli mondiali dell'Australia: Uluru (Ayers rock). Da li potró seguire meglio i racconti che ascoltai tanti anni fa da Francesco "grande" (poiché lui non visitó la zona dove mi trovo adesso).
Ciao cuggino!!!

viernes, 29 de enero de 2010

In Australia rimpiangendo i collegamenti internet indonesiani

Lunghissima latitanza dovuta alle scarse (o nulle) possibilita' di collegarsi. Poche righe (scade il tempo) per dire che stiamoalla grande e che l'Australia e' davvero grande...pure troppo!!! Ma e' affascinante ed incredibile attraversare spazi sconfinati dove non vedi null'altro che terra rossa, alberi,canguri. O le spiagge del WA, dalle parti di Esperance...sembra neve. Baci e abbracci.

domingo, 10 de enero de 2010

Racconti indonesiani

Eccoci qui, nel 2010...buon anno nuovo a tutti. Come sempre in ritardo!!!
Quante luoghi, cose, persone in questi giorni. Laura ha gia' spiegato come e' andata a capodanno. Meglio non saprei descriverlo.
A Flores, nel parco nazionale di Komodo, faccio un paio di immersioni ed e' davvero emozionante nuotare accanto a delle mante giganti, credo che siano larghe 3 metri piu' o meno. Per un momento sono sotto di loro ed oscurano la luce che viene dall'alto...una specie di blackout a 20 metri sott'acqua. E poi il lucertolone a Komodo, il varano! Un bestione di 3 metri. I primi tre che vediamo si dirigono verso di noi con aria affamata, solo due rangers li tengono lontani con un bastone. Ed il terzo?? Abbiamo gia' adocchiato l'albero piu' vicino per arrampicarci. Per fortuna che alla fine arriva un terzo ranger e tiriamo un sospiro di sollievo. Meno maaaale!!! E poi Saray, l'isoletta vicino Flores dove andiamo per un paio di giorni. Bella spiaggia, bei fondali pero' ci tengono a stecchetto. Per pranzo e cena ci danno un menu' con 20 piatti diversi; ogni volta che chiediamo qualcosa: Sorry, dont'have...dopo varie richieste e vari sorry chiedi: cosa avete? Risposta: only rice and omelette...cooosa??? Ma llora che minchia ci sono venuto a fare su una minuscola isola deserta? E poi con tutti i pesci che ci sono qui? Per fortuna che dal 12 saremo in Australia e potremo dire arrivederci al riso per un bel po'!!! Adesso devo andare, quindi non approfondiro' le nostre avventure marinare con barche che in Europa sarebbero vietate. Dico solo che sarebbe stato piu' sicuro attraversare il Pacifico con un pedalo'....

sábado, 9 de enero de 2010

Fin de Año en Flores.....

8 de enero 2010 15.15hrs en Indonesia
El día 26 de diciembre nos embarcamos rumbo a las islas indonesias (dicen que hay más de 17mil). Nuestro recorrido va desde Lombok, hasta Flores, pasando por Komodo y Rinca.
Este tour nos ha dado la posibilidad de conocer la vida cotidiana de los pueblos de pescadores y su encantadora gente, un fondo marino espectacular, unas playas paradisiacas de fina arena blanca, los famosos dragones de Komodo (en peligro de extinción), preciosos amaneceres, y muchísimo más.
Da la casualidad que el día 31 de diciembre estamos en Labuan Bajo, encima del barco.
Nos convocan para la cena a las 7 de la tarde, pues a las 8 hemos terminado ya; así que hasta las 12 de la noche, nos toca esperar. No hemos tenido una cena especial, sino que ha sido como las últimas: arroz, pollo, verduras, maíz frito y sandía. Y yo que me esperaba comer una buena langosta!!
A las 23.55 estamos todos un poco nerviosos, aunque seamos de nacionalidades diferentes el sentimiento es el mismo. Termina un año bueno, pero esperemos que empiece uno de mejor.
Una de las compañeras sostiene el reloj,…. Faltan solo unos pocos segundos para las 24.00hrs y,… chopppp se le cae el reloj al suelo rompiéndose en mil pedazos!!! Reacción inmediata del resto de los tripulantes: la cuenta atrás desde los 30, 29, 28, 27, 26, 25,…..
Vaya empezamos con mal pie, encima no me he podido comer las uvas!!
Como ya es tradición, Gabriele, me felicita por mi cumpleaños con una pequeña vela que hemos “robado” de un hotel, el resto canta Happy Birthday to you, cada uno en su idioma. Ha sido divertido.

No nos es posible establecer conexión telefónica con nadie, solo Laura me ha podido felicitar por teléfono, creo que ha sido de chiripa.

El día de mi cumpleaños, nos quedamos en Labuan Bajo, básicamente descansando. Pasa el día muy rápido, más de lo habitual. Intentamos hablar con mis padres durante todo el día, creo que les he dado la noche!!,…
Al final encontramos mala conexión de skype pero logramos hablar con la familia. Me puedo ir a dormir tranquila, pensaba que lo haría sin que me felicitara nadie!!!
No he tenido pastel, aunque Gabriele me ha prometido que lo tendré,.. Es que tendríais que ver como es Labuan Bajo, por supuesto no hay pastelerías.

Las próximas Navidades serán diferentes.
Feliz Año 2010 a todos!!!