miércoles, 21 de octubre de 2009

NEPAL

Da Siddharta a Kipling

Fino al 4 ottobre siamo stati a Lumbini. Possiamo dire di aver visitato il luogo natio di Buddha, niente di piú. Per il resto abbiamo dormito e mangiato....ma adesso ci aspetta un poco di avventura. In Nepal dicono che, nello scrivere il libro della giungla, Kipling si sia ispirato proprio ai luoghi dove ci dirigiamo. Dormiamo in un bungalow in riva al fiume Rapti; sull'altra sponda, di fronte a noi, si estendono i quasi 1.000 km quadrati del Chitwan National Park. Sappiamo che sará difficile vedere Baloo, Sher Khan, o Baghera (quest'ultima impossibile) ma molte persone, sia guide che turisti, ci confermano che é quasi assicurato l'imbattersi in un rinoceronte. Mi piacerebbe perché in Africa é l'unico grande mammifero che mi é sfuggito, magari qui...invece niente!! Densitá 1 ogni 2 km quadrati (sono circa 500) ed io ho girato, prima a piedi e dopo in groppa ad un elefante, per circa5-6 ore, evidentemente trovandomi sempre nel km quadrato sbagliato. Comunque sia l'esperienza é emozionante, specie quando vai a piedi e non sai se incontrerai una tigre, un rinoceronte, un orso. Consiglio a tutti un'esperienza del genere.

L'Himalaya, Il parapendio ed Erodoto

"If the Himalaya are the rooftop to the world, then Pokhara has prime position on its front porch", (Lonely Planet). Credo che questa sia la frase perfetta per descrivere il posto in cui siamo, anche se abbiamo impiegato 5 giorni per poterlo scoprire.
Appena arrivati a Pokhara si scatena il diluvio e ci rintaniamo in hotel, dopo un po usciamo ed andiamo in giro per negozi. Vediamo decine di cartoline che ritraggono un posto vagamente somigliante a quello dove siamo, ma con un contorno irriconoscibile: immagini di un cielo azzurro intenso, un tranquillo lago, le colline (qui le considerano colline fino ai 1.500-2.000mt) ed oltre queste l'Himalaya, esattamente l'Annapaurna Range. Alziamo gli occhi e non vediamo altro che nuvole e pioggia. Il paesino é tranquillo ed é un ottimo punto di partenza per fare trekking, cosa che non abbiamo fatto per meteorologia avversa!! Ma ci ritorneró, spero, per fare una buona camminata di almeno una settimana. Magari mi porteró papá.
I giorni passano ed il tempo migliora, ma le montagne piú alte del mondo restano perennemente dietro le nuvole, eppure sono li. Decidiamo di provare un po di brividi e l'ultimo pomeriggio prenotiamo in un'agenzia per fare del parapendio sopra Pokhara; se non possiamo vedere l'Annapurna, almeno faremo il nostro battesimo dell'aria. Ore 15.30, arrivati in cima alla collina, a Sarangkot (2.000mt), nervosi ed emozionati l'istruttore apre bocca: "the weather is turning bad", si torna giú...neanche questo possiamo fare...e cosí dalla prevista massiccia dose di adrenalina dovuta al parapendio mi ritrovo sotto le coperte leggendo Erodoto che mi parla di Ciro, Creso e degli eventi che protagonizzarono...cose dell'altro mondo!!! Sconsolati andiamo a dormire con un pizzico di insoddisfazione per non aver goduto della vista del tetto del mondo, domani mattina partiamo per Kathmandu. Ci svegliamo alle 5.30 e..neanche una nuvola...rapidamente scendiamo, prendiamo un taxi e ci facciamo portare in riva al lago da dove la vista, oltre ad essere spettacolare, é doppia perché le montagne si riflettono sulla sua superficie. Sembra incredibile che per tanti giorni non siamo riusciti a vedere nessuna delle cime di queste meravigliose ed enormi montagne. Saliamo sul bus appagati e ci sentiamo dei privilegiati.

Nepalí Easy Rider

Dopo il caos dell'India, il Nepal ci sembra un'oasi di pace. Poi arriviamo a Kathmandu e scopriamo che anche qui ci sono un traffico ed un inquinamento incredibili e che, come in India, decine di persone ti tartassano ad ogni metro per venderti qualcosa: dalle droghe ad una giornata di rafting. Passano 2 giorni in cui visitiamo Durbar Square, bella e caotica, ed altre parti della Old City, dopodicché decidiamo di affittare una moto e girare la valle attorno alla capitale. Non sono Jack Nicholson e non guido una Harley (solo una yamaha 125 di fabbricazione indiana) peró....che bellezza girare in moto fra le montagne e non dipendere piú dalle incerte, sgangherate e sovrafollate linee di bus locali. Una sensazione di libertá davvero piacevole. Il posto piú bello dove arriviamo si chiama Nagarkot, a 2.000mt, di fronte al Langtang Range, un'altra parte della catena dell'Himalaya. Viste incredibili dal letto, spostavo la tenda all'alba e mi ritrovavo davanti le montagne innevate, di un colore rosato che presto cambiava in giallo tenue e poi bianco. Dopo visitiamo altri piccoli centri ed antiche piazze imperiali. L'ultimo giorno ci dedichiamo ai templi buddhisti ed induisti in prossimitá o dentro la cittá. Immaginate una "trazzera"fangosa e piena di buche, pensate al traffico natalizio a Palermo (in questi giorni qui si celebra Diwali) e moltiplicatelo per 10, aggiungete al tutto un inquinamento che fa sembrare lo smog nebbia e, dulcis in fundo, il perenne suono di centinaia di claclson. Capirete perché dopo 8 ore in moto in mezzo a sto casino...mi sono chiuso in hotel per le 24 ore successive rimpiangendo Nagarkot.
Il Nepal mi é piaciuto molto, peccato solo che i turisti siano considerati dal governo esclusivamente como "cash cows". Il mio consiglio é di visitare questo accogliente paese peró lasciare all'ultimo posto, se resta tempo, la capitale.

2 comentarios:

  1. ehi! finalmente,deve essere spettacolare tutto,sono contenta che non avete fatto il parapendio.Volevo sapere perche' papà e non io?un bacio ma

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  2. sono in crisi di astinenza......da qualche giorno mi mancano le vostre peripezie e sono in arretrato di foto
    baci piu' baci alla coppia piu' bella,piu' simpatica, piu' intraprendente e piu' .....tutto
    nata e..........Gilda

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